Si possono rateizzare gli arretrati bollo auto? Come canta Luca Carboni con il brano Amore Digitale: “Limiti sulle autostrade, le auto sono superate. L’amore c’è ma non si vede”. 

Tanti sono i paletti con cui gli automobilisti devono fare i conti. Basti pensare ai limiti di velocità, ma anche alle scadenze delle tasse da rispettare. Tra queste si annovera il bollo auto che deve essere pagato ogni anno da tutti coloro che possiedono un veicolo.

Questo a prescindere dal fatto che il mezzo circoli per strada oppure resti fermo in garage.

Tassa automobilistica, quando il Fisco bussa alla porta: occhio alla prescrizione

Tra le tasse più odiate dagli italiani, sono in tanti ad evitare volutamente il pagamento del bollo auto. Altri, invece, se ne dimenticano o ancor peggio non riescono a pagare perché alle prese con una situazione economica particolarmente complicata. In tutti questi casi si rischia di accumulare degli arretrati del bollo auto. La Regione o l’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrebbero quindi bussare alla porta dei soggetti interessati per chiedere di versare quanto dovuto.

Nel caso in cui vi dovesse essere recapitata una cartella esattoriale, vi consigliamo di controllare la data a cui fa riferimento il debito. Può capitare, infatti, che faccia riferimento ad una tassa caduta in prescrizione e che pertanto non deve essere più pagata.

Entrando nei dettagli, la prescrizione del bollo auto ha luogo dopo tre anni. Quest’ultimi vengono calcolati a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di scadenza della tassa automobilistica. Ne consegue che la notifica deve aver luogo nel triennio dalla scadenza originaria. In caso contrario l’automobilista non è obbligato a pagare.

Arretrati bollo auto: si possono rateizzare?

Se la notifica avviene nel triennio, invece, si devono pagare gli arretrati del bollo auto. In caso contrario si rischia di incorrere in spiacevoli situazioni come il pignoramento del conto corrente o il fermo amministrativo del mezzo.

Prima, comunque, l’agente della riscossione deve inviare apposito preavviso al contribuente. Quest’ultimo ha così trenta giorni di tempo per regolarizzare la propria situazione ed eventualmente chiedere un piano di rateizzazione del debito.

Una volta pagata la prima rata, il contribuente può continuare ad utilizzare il proprio veicolo, anche se il debito non è ancora stato del tutto estinto. Una valida soluzione per permettere ai soggetti interessati di avere un po’ più di tempo per saldare gli arretrati, senza rischiare di subire il fermo amministrativo del debito.

Agenzia delle Entrate – Riscossione: come chiedere la rateizzazione

Per importi fino a massimo 120 mila euro è possibile ottenere la rateizzazione fino a 72 rate. Tale richiesta, come spiegata sul sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, può essere effettuata:

  • “direttamente on-line tramite il servizio “Rateizza adesso” presente nell’area riservata;

  • compilando il modello R1 – pdf da inviare via pec agli specifici indirizzi riportati all’interno del modello stesso. La soglia di 120 mila euro è riferita ad ogni singola richiesta di rateizzazione.

Dalla presentazione della richiesta e, finché sei in regola con i pagamenti delle rate, l’Agenzia delle entrate-Riscossione non iscrive nuovi fermi o ipoteche, né attiva qualsiasi nuova procedura esecutiva”.

Per pagare le rate, viene inoltre spiegato, è possibile utilizzare i moduli di pagamento allegati al piano di dilazione oppure optare per l’addebito diretto su conto corrente.