In attesa che i dettagli sull’Ape social siano pubblicati in GU, analizziamo requisiti e parametri della misura che accompagnerà i lavoratori alla pensione attraverso il reddito ponte.

Reddito ponte Ape Social: importi

Chi ha superato i 63 anni e ha versato contributi per un periodo oscillante tra i 30 e i 36 anni, potrà fare dal primo maggio 2017 domanda di accesso per l’Ape. La versione Social è un sussidio più vantaggioso (perché il prestito è interamente a carico dello Stato) che ha natura selettiva: possono essere ammessi solo soggetti con invalidità minima del 74%, disoccupati a seguito di perdita involontaria del lavoro e che abbiano esaurito da oltre tre mesi i trattamenti di disoccupazione indennizzata, coloro che assistono il coniuge o un parente di primo grado con handicap e infine i lavoratori dipendenti che rientrano in una delle 11 professioni usuranti riconosciute.

Assistenza disabili: come fare domanda per l’Ape Social

Ma quanto si prende con l’Ape social? Non si tratta di un importo fisso ma proporzionale all’assegno che il beneficiario avrebbe preso virtualmente se fosse andato in pensione secondo i requisiti di legge. In ogni caso viene fissato a 1500 euro lorde il tetto massimo mensile. A conti fatti quindi con l’Ape social si può arrivare a prendere fino a 1250 euro per dodici mensilità. Va detto inoltre che l’importo è fisso perché, per espressa previsione di legge, non è soggetto a rivalutazione annuale.

Ape Social: dal reddito ponte alla pensione

Quando il beneficiario raggiunge i requisiti per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 e 7 mesi per le donne, 66 anni e un mese per le lavoratrici autonome) l’assegno pensionistico sostituisce il sussidio Ape (ma quest’ultimo può anche interrompersi prima se nel frattempo si matura il diritto ad un’altra pensione diretta). Per l’Ape social infatti non è prevista neppure una durata minima.

Domanda Ape Social: chi può farla e come

Va infine specificato che esiste un vincolo di bilancio annuo e quindi, se le domande superano le risorse disponibili, il lavoratore vedrà spostare per forza il momento di accesso allo strumento. L’ordine delle domande si basa sulla data di presentazione della stessa ma anche su quello della cessazione dell’attività lavorativa (avrà priorità chi è senza lavoro da più tempo).