La pensione prima di compiere i 60 anni di età i Italia è alquanto difficile viste le regole attuali e visto ciò che si attende dalle nuove manovre del governo. Ma difficile non significa impossibile. Infatti esistono misure pensionistiche di favore che permettono di anticipare la quiescenza anche prima dei 60 anni, ma sono vie piuttosto impervie e delimitate come platea.

“Salve, sono Roberta ed ho 58 anni di età e 38 anni di contributi già versati. Vi chiedo se esistono misure pensionistiche che possono utilizzare per lasciare il lavoro adesso.

Lavoro come cassiera al supermercato da 7 anni. Prima ho fatto di tutto, dalla addetta alle pulizie alla lavapiatti. Non sono stata ferma mai, fin da giovane. Cosa offre il sistema pensionistico?”

La pensione prima dei 60 anni di età, tra realtà e sogni

Parlare di pensione prima dei 60 anni di età sembra un ritorno al passato, alle famose e contestate baby pensioni per esempio. Certo, andare in pensione prima di aver compiuto i 60 anni di età non può essere paragonato alle baby pensioni, che consentivano uscite molto anticipate con pochi anni di contributi versati. Per esempio la nostra lettrice ha 58 anni di età, e quindi non è certo una bambina, anche se non è nemmeno troppo anziana. Però è anche vero che ha accumulato già 38 anni di contributi versati, e quindi, molti anni di lavoro alle spalle. A tal punto che ci chiede se può, caso mai, andare in pensione anche adesso. Una possibilità difficile questa, anche se non impossibile da realizzare. Forse non per la nostra lettrice, ma c’è chi può davvero andare in pensione prima dei 60 anni di età.

Per le donne qualche canale in più per la pensione

La nostra lettrice ci ha detto che ha maturato 38 anni di contribuiti versati e 58 anni di età. Probabilmente entrambi i requisiti li ha completati quest’anno (soprattutto l’età), perché altrimenti una misura che le permetteva di accedere alla pensione già a 58 anni di età esiste.

Avesse chiuso i 58 anni di età già il 31 dicembre 2021, poteva accedere alla pensione con opzione donna, avendo 38 anni di contributi versati. Infatti la misura permette di andare in pensione con quella età e con 35 anni di contributi versati. Le due soglie minime per opzione donna sono queste. La pensione anticipata con questo regime contributivo sperimentale donna è liquidata con delle penalizzazioni. Le lavoratrici devono accettare il ricalcolo contributivo della pensione.

Proroga opzione donna nel 2023

Opzione donna scade il 31 dicembre prossimo ma non è detto che non venga prorogata, visto che già si parla di una estensione al 2023. In questo caso la nostra lettrice tronerebbe in gioco, perché se restassero così i requisiti necessari, cambierebbe la data di maturazione che dal 31 dicembre 2021 passerebbe al 31 dicembre 2022. La nostra lettrice si troverebbe quindi a completare i requisiti entro la fine di quest’anno, e quindi in perfetta sintonia con quanto prevedrà la proroga.

Con invalidità pensionabile anche prima dei 60 anni le donne in pensione

Altre strade per la pensione prima di compiere 60 anni di età sono la pensione con invalidità pensionabile. Per la nostra lettrice, nel caso in cui fosse riconosciuta invalida con almeno l’80% della riduzione della capacità lavorativa in relazione alle sue attitudini e mansioni, potrebbe sfruttare questa misura di pensionamento anticipato. Misura che consente di uscire già a 56 anni di età (per gli uomini 61 anni) con solo 20 anni di contributi. L’invalidità pensionabile non va confusa con l’invalidità civile dal momento che quest’ultima è assoggettata al parere delle Commissioni Mediche per le invalidità civili delle ASL, mentre l’invalidità pensionabile è accertata dalle competenti commissioni mediche dell’INPS.

Le pensioni anticipate la via principale per uscire prima dei 60 anni di età

Le alternative per la nostra lettrice la porterebbero nella migliore delle ipotesi ad uscire a 61 anni di età.

Dovrebbe lavorare ancora 3 anni per arrivare alla fatidica quota 41, sempre che rientri nella misura come attività lavorativa gravosa o come caregivers, invalida o disoccupata. Con quota 41 però c’è chi può davvero uscire prima dei 60 anni. Basta avere completato i 41 anni di contributi versati, avere un anno di contributi prima dei 19 anni di età ed avere 35 anni di contribuzione effettiva (senza figurativi da disoccupazione o malattia). La nostra lettrice in questo caso uscirebbe a 61 anni almeno. E 10 mesi di lavoro dopo, potrebbe sfruttare la pensione anticipata ordinaria, che per le donne si centra con 41 anni e 10 mesi di contributi versati. Per gli uomini invece servono 42 anni e 10 mesi. La pensione anticipata è una misura che però non prevede limiti di età e pertanto chi ha raggiunto la contribuzione utile prima dei 60 anni, può accedere alla pensione in qualsiasi momento. Basta aver iniziato a lavorare prima dei 18 anni, in modo tale da arrivare a 58 o 59 anni con una carriera di oltre 40 anni di contributi.