Un canale poco considerato quando si parla di pensioni è un particolare scivolo aziendale che può tranquillamente essere considerato come uno strumento di esodo dei lavoratori. In altri termini, si tratta di una misura che consente alle aziende di pre-pensionare i dipendenti più anziani. E per questi ultimi significa poter andare in pensione nettamente prima rispetto ai requisiti ordinari. Parliamo dell’ Isopensione. Il meccanismo che l’attiva è particolare: è l’azienda che deve adoperarsi e non il dipendente. Una cosa che va spiegata bene anche perché, come ci dimostra un lettore con un quesito sotto riportato, i dubbi sullo strumento sono tanti.

“Salve, sono un lavoratore di una grande azienda della distribuzione. Nel 2024 compio 60 anni di età. La mia domanda è semplice. Volevo informazioni sull’Isopensione. So che fino al 2026 permette di uscire 7 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia. Io a 60 anni potrei sfruttarla. Aspetto vostre informazioni, grazie in anticipo.“

Anche nel 2024 in pensione con 60 anni, ecco come funziona l’Isopensione

Effettivamente anche per il 2024 l’Isopensione è stata confermata. Anzi, la misura a disposizione delle aziende che consente di accompagnare i dipendenti più anziani alla loro pensione, sarà attiva certamente almeno fino al 2026. E con le stesse caratteristiche di oggi, prima fra tutte la possibilità di pensionamento 7 anni prima. Infatti quando fu varata l’Isopensione consentiva un prepensionamento di 4 anni, poi diventati 7 e confermati così per altri 3 anni. La misura è nata con la legge Fornero e come inizialmente previsto, riguarda lavoratori di aziende che hanno almeno 15 dipendenti in organico.

Come funziona questo scivolo per i lavoratori più anziani

Andare in pensione con questa misura è differente da qualsiasi altro strumento pensionistici. Il nostro lettore infatti non potrà certo scegliere lui di andare in pensione, presentando le classiche domande di pensionamento all’INPS. Infatti tutto parte da una intesa tra azienda e rappresentanze sindacali in seno all’azienda stessa.

Solo dopo aver sottoscritto l’intesa i lavoratori in questione potranno accedere a questo scivolo pensionistico. Sarà infatti cura dell’azienda versare il corrispettivo ai lavoratori, o meglio a finanziare l’operazione dato che sempre l’INPS versa il rateo ai lavoratori. L’azienda con oneri a completo suo carico, deve garantire sia i versamenti dell’assegno di prepensionamento per tutta la durata dello scivolo (fino ai 67 anni di età del lavoratore) che i contributi previdenziali. Questo in modo tale che al lavoratore l’assegno di prepensionamento non produca penalizzazioni sulla pensione futura.

Il calcolo della prestazione pensionistica con l’Isopensione

Tornando al lato del lavoratore, possono accedere all’Isopensione quelli che raggiungono i 60 anni di età e si trovano a 7 anni dal compimento dell’età pensionabile della quiescenza di vecchiaia. Ma possono accedervi anche coloro i quali si trovano a 7 anni dal completamento del requisito contributivo utile alla pensione anticipata. Parliamo quindi di chi si trova a 7 anni dai 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne 41 anni e 10 mesi). Alla data di uscita il lavoratore interessato prenderà una pensione commisurata ai contributi versati fino a quel momento. La contribuzione che il datore di lavoro continuerà a versare fino alla data del vero pensionamento, verrà utilizzata solo dopo la fine dello scivolo. In parole povere, anche nel 2024 in pensione con 60 anni o con una carriera di 35 anni e 10 mesi per gli uomini ed un anno in meno per le donne. Il nostro lettore dovrà solo verificare le intenzioni dell’azienda e dei sindacati, di avviare questo strumento di esodo. Perché se l’azienda non ha intensione di avviare il procedimento, lui da solo non potrà fare nulla.

Riassumendo

  • L’Isopensione è stata confermata per il 2024;
  • Lo scivolo prevede un anticipo sull’uscita fino a 7 anni;
  • E’ l’azienda che deve attivarlo, non il dipendente.