È allarme tassa sui rifiuti in tutte queste città capoluogo. In tutto ben 57 dove la Tari tra il 2020 ed il 2021 è aumentata. Con gli aumenti che, in particolare, spaziano da un minimo di +6,7% a picchi di incremento pari a ben il 49%.

L’allarme sulla tassa sui rifiuti, in particolare, emerge da un rapporto del Sindacato della UIL, ed in particolare del Servizio Lavoro Coesione e Territorio. Visto che mediamente in Italia per la Tari, nel 2021. l’esborso medio è stato pari a ben 309 euro.

Ma in realtà si toccano pure picchi che sfiorano i 500 euro.

Allarme tassa sui rifiuti in tutte queste città capoluogo, ecco dove la Tari aumenta di più

Nel dettaglio, sull’allarme tassa sui rifiuti la UIL ha stilato la top ten delle città capoluogo dove la Tari è più alta rispetto al resto d’Italia. In testa alla classifica c’è Agrigento dove le famiglie pagano in media ben 488 euro l’anno.
A seguire, per l’allarme tassa sui rifiuti, c’è Crotone con una Tari media pari a 476 euro, e Pisa sul gradino più basso del podio con 474 euro.

Dal quarto al decimo posto ci sono poi, nell’ordine, Siracusa e Benevento con 472 euro, Brindisi, Trapani, Reggio Calabria, Salerno e Messina con 450 euro medi a famiglia l’anno. I numeri della UIL si riferiscono alla Tari pagata da una famiglia di 4 componenti all’interno di una casa di 80 metri quadrati.

Ecco come la Tari è aumentata anche nell’anno della pandemia

L’allarme tassa sui rifiuti si evince anche dal fatto che la Tari è aumentata pure nel biennio della pandemia. Precisamente, con un aumento medio pari a +1,2% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Inoltre, tra il 2017 ed il 2021 l’aumento medio è stato pari al 6,7%. Tra esenzioni e agevolazioni, così come riportato in questo articolo, ricordiamo infine che per la Tari ci sono comunque pure casi di esenzioni.

E casi in cui la tassa sui rifiuti si paga ma in misura ridotta.