L’IMU è il tributo che colpisce il possesso di immobili ed è di competenza comunale, nel senso che il gettito finisce nelle casse degli enti locali. Il tributo è disciplinato dalla legge nazionale (Legge bilancio 2020) la quale stabilisce anche le aliquote di calcolo per le diverse fattispecie di immobili. Parliamo delle aliquote IMU stabilite dai commi da 748 a 755 della menzionata Manovra.

A ogni modo, i comuni hanno possibilità di manovra. In particolare, questi possono modificare le citate aliquote nel rispetto della propria autonomia regolamentare e nel rispetto del range di azione stabilito dai citati commi.

Ciò deve essere fatto con apposita delibera che poi deve essere comunicata al Dipartimento delle Finanze per essere pubblicate sul sito di quest’ultimo. Per essere efficaci nell’anno in corso, è necessario che la comunicazione sia fatta entro il 14 ottobre e la pubblicazione entro il 28 ottobre.

Ecco, quindi, che il MEF (Ministero Economia e Finanze) con apposito decreto 6 luglio 2023, ha stabilito le regole che i comuni devono seguire per deliberare tale diversificazione delle aliquote e le modalità di comunicazione al Dipartimento delle Finanze.

Quali per l’acconto e il saldo

Prima di illustrare le regole per i comuni ricordiamo quali sono le regole di calcolo dell’imposta.

Il tributo si versa in acconto e saldo. L’acconto scade il 16 giugno di ogni anno d’imposta e il saldo il 16 dicembre dello stesso anno. Se la scadenza è sabato o domenica si passa al primo giorno lavorativo successivo.

La normativa vigente (dal 2023) prevede che per il calcolo dell’acconto, il contribuente deve utilizzare le aliquote IMU dell’anno precedente. Quindi, per l’acconto IMU 2023 bisogna far riferimento alle aliquote deliberate dal Comune per il 2022. Se non ci sono aliquote 2022 si va a ritroso negli anni.

Il saldo, invece, si deve calcolare con le nuove aliquote deliberate dal comune per l’anno in corso.

Ciò, tuttavia, solo a condizione che la delibera sia caricata sul portale del federalismo fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre e pubblicata entro il 28 ottobre dello stesso anno. Se questi termini non sono rispettati, allora per il saldo si devono utilizzare le aliquote di base previste dalla legge (ossia quelle di cui ai commi da 748 a 755 della Manovra di bilancio 2020).

Aliquote IMU, regole rigide per i comuni

Con il decreto MEF 6 luglio 2023, sono state individuate le fattispecie sui cui i comuni possono intervenire per diversificare le aliquote IMU. Si tratta delle seguenti:

  • abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9;
  • fabbricati rurali ad uso strumentale;
  • fabbricati appartenenti al gruppo catastale D;
  • terreni agricoli;
  • aree fabbricabili;
  • altri fabbricati (fabbricati diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati appartenenti al gruppo catastale D).

I comuni che deliberano le differenziazioni devono elaborare e trasmettere al Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze il Prospetto, recante le fattispecie di interesse selezionate. Ciò deve essere fatto esclusivamente tramite l’applicazione informatica disponibile nell’apposita sezione del portale del federalismo fiscale. La delibera approvata senza il Prospetto non è valida.

Resta fermo che il Prospetto deve essere inserito nel portale del federalismo fiscale entro il termine perentorio del 14 ottobre dell’anno per permettere la pubblicazione entro il 28 ottobre.

Solo così, le aliquote deliberate dal Comune per l’anno in corso potranno essere applicate. In caso contrario devono applicarsi le aliquote IMU di base fissate dalla legge bilancio 2020.

Riassumendo…

  • i comuni possono differenziare le aliquote IMU rispetto a quelle previste dai commi da 748 a 755 legge di bilancio 2020
  • la differenziazione può avvenire solo per la fattispecie individuate dal decreto MEF 6 luglio 2023 e nel rispetto del range di azione previsto dalla legge stessa
  • la differenziazione delle aliquote IMU deve essere approvata con apposta delibera che il comune poi dovrà caricare nel Prospetto sul portale del federalismo fiscale (decreto MEF 7 luglio 2023).
  • il Prospetto deve essere inserito nel portale del federalismo entro il termine perentorio del 14 ottobre dell’anno per permettere la pubblicazione entro il 28 ottobre. Solo così, le aliquote IMU deliberate dal comune per l’anno in corso potranno essere applicate, altrimenti si applicano quelle di base stabilite dai commi da 748 e 755 della manovra di bilancio 2020.