Gli articoli 110 e 167 del testo unico delle imposte sui redditi hanno modificato le black list sulla indeducibilità dei costi e sulle CFC (Controlled Foreign Companies). Il Ministero dell’economia e delle finanze, Pier Paolo Padoan, ha firmato i due decreti ministeriali.   I decreti firmati in data, 1 aprile 2015, riscrivono la black list sulla indeducibilità dei costi mantenendo i 46 paesi e giurisdizioni nell’elenco. Invece, sono stati cancellati dalla black list 21 paesi e giurisdizioni con la quale sono entrati in vigore accordi bilaterali e o multilaterali che consente lo scambio di informazioni in materia fiscale.

   

I 21 paesi cancellati dalla black list:

  • Alderney (Isole del Canale),
  • Anguilla, ex Antille Olandesi,
  • Aruba,
  • Belize,
  • Bermuda,
  • Costarica,
  • Emirati Arabi Uniti,
  • Filippine,
  • Gibilterra,
  • Guernsey (Isole del Canale),
  • Herm (Isole del Canale),
  • Isola di Man,
  • Isole Cayman,
  • Isole Turks e Caicos,
  • Isole Vergini britanniche,
  • Jersey (Isole del Canale),
  • Malesia,
  • Mauritius,
  • Montserrat
  • Singapore.

  Il Ministero dell’economia e delle finanze, ha spiegato che, i due decreti sono stati modificati per favorire l’attività economica e commerciale transfontraliera delle nostre imprese. L’articolo 1, comma 678 ,della legge di stabilità 2015, ha previsto che l’unico parametro cospicuo ai fini della black list sia la mancanza di un equo scambio di informazioni con l’Italia. E’ stato abolito il criterio relativo al livello adeguato di tassazione.   La legge d stabilità 2015 (art.1 comma 680) ha annunciato che un livello di tassazione nel paese estero inferiore a l 50% di quello italiano è da considerare inferiore a quello in utilizzato in Italia. Quindi, sono stati rimossi dalla black list CFC, quei paesi, che oltre ad avere un accordo con l’italia, adottano un regime generale di imposizione non inferiore al 50% di quello applicayo in Italia. Questi paesi sono: Filippine, Malesia e Singapore.