Le famiglie italiane che non hanno in casa alcun apparecchio televisivo possono sottrarsi dal pagamento del canone RAI (o tassa RAI). Possono farlo, tuttavia, solo inviando preventivamente all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione.

Solo così si riuscirà ad evitare l’addebito della tassa sulla bolletta della luce. Laddove, senza la citata dichiarazione, il cittadino non paghi la quota di canone RAI sarà considerato evasore verso il fisco e, come tale, soggetto a sanzione.

I tempi di invio della dichiarazione sostitutiva per la tassa RAI

Occorre però considerare i tempi entro cui la menzionata comunicazione di esenzione deve essere inviata.

In dettaglio, con riferimento al canone RAI 2022:

  • se l’invio è stato fatto entro il 31 gennaio 2022, si ha esenzione per l’intero anno
  • laddove l’invio è fatto nel periodo 1° febbraio 2022 – 30 giugno 2022, si avrà esenzione canone RAI parziale (sarà solo per 6 mesi)
  • infine, se l’invio è fatto oltre il 30 giugno 2022 ed entro il 31 gennaio 2023, non ci sarà esenzione canone RAI 2022 ma ci sarà esenzione per l’intero anno 2023.

Omesso pagamento canone RAI, la sanzione del fisco

Se il cittadino italiano non paga il canone è considerato, come detto, evasore. Tranne il caso in cui si trova in ipotesi di esenzione.

Per l’omesso pagamento è suscettibile di ricevere sanzione dall’Agenzia Entrate. Un’ammenda che può arrivare ad oltre 500 euro. In particolare 9 volte la tassa RAI dovuta.

Pertanto, considerando che ad oggi la tassa annua per il possesso del televisore è pari a 90 euro, ne consegue una sanzione fino a 540 euro. Aggiungendovi interessi e spese di spedizione si potrebbe finire a circa 600 euro.