Non solo uffici e studi professionali: il co-working, inteso come condivisione degli spazi lavorativi, arriva anche nei saloni di bellezza e di parrucchiera e nei centri estetici con la formula dell’affitto della poltrona (o di più poltrone ovviamente). Ma come funziona e quali sono i requisiti richiesti e i vantaggi? Quanto si risparmia e in che modo il cliente è comunque garantito? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’affitto poltrona che sta ridando un po’ di fiato ai professionisti nel settore della bellezza e dell’estetica.

Partiamo da una premessa che ci aiuta a capire la ragione di questa formula: la crisi economica degli ultimi anni non ha risparmiato neppure saloni di bellezza e parrucchieri. Ecco allora che affittare una poltrona, o più di una ovviamente permette di evitare l’investimento per comprare o affittare un negozio intero, con tasse immobiliari connesse. Ma ha anche un altro vantaggio pratico: si sfrutta tra professionisti un passaparola reciproco. Pensiamo ad esempio al caso di un parrucchiere da donna che affitta una poltrona ad un barbiere: in questo modo l’attività amplia i servizi offerti.

Ma quali permessi o requisiti servono? Ogni Comune gestisce i permessi autonomamente. Bisogna quindi prima di tutto informarsi circa questa possibilità a livello locale. Il soggetto a cui si affitterà la poltrona o la cabina dovrà possedere i requisiti professionali previsti dalla legge e al contempo ovviamente anche la postazione affittata dovrà essere conforme ai requisiti previsti dalla legge e al regolamento comunale, per quanto riguarda i requisiti urbanistici ed igenico-sanitari.

L’affitto della poltrona è infine anche un modo per contrastare il lavoro in nero in un settore, come quello dell’estetica appunto, in cui è molto diffuso e potenzialmente molto dannoso.