Tra i settori maggiormente e più direttamente interessati all’abolizione dei voucher senza neppure passare dal referendum c’è senz’altro il lavoro domestico. Come pagare domestiche, baby-sitter, donne delle pulizie e badanti ora che non ci saranno più a disposizione i buoni lavoro Inps?

Secondo le ultime disposizioni, i voucher lavoro già acquistati potranno essere utilizzati entro fine 2017. Questo non significa ovviamente che per il lavoro domestico non vi siano alternative solo che regolarizzare domestiche, colf etc costerà di più e quindi il rischio che in seguito all’abolizione dei voucher si torni al lavoro in nero è innegabilmente molto alto.

Ecco come muoversi per essere in regola con i contributi colf e badanti nell’era post abolizione voucher.

Quali contratti per il lavoro domestico sopravvivono all’abolizione dei voucher?

La soluzione ideale in questo senso resterà, almeno tra quelle disponibili ad oggi, la formula del contratto di lavoro intermittente (che può essere a tempo indeterminato o a termine), anche detto “a chiamata” o “job on call”. I limiti maggiori sono il non superamento delle 400 giornate in tre anni e quello anagrafico (under 24 o over 55 anni salvo casi specifici in cui vigono soglie diverse).

Come assumere una colf o badante a tempo determinato o part time

Se invece l’esigenza di colf, badante o aiuto domestico in generale è limitata nel tempo (pensiamo ad esempio all’estate) può essere opportuno firmare un contratto a tempo determinato con scadenza predeterminata tra le parti. Se invece la necessità dell’aiuto domestico è prolungata ma limitata ad alcune ore al giorno o ad alcuni giorni alla settimana il contratto part time è il modo più pratico per assumere una colf o badante in modo stabile.

Badanti e colf in regola senza contratto: ecco come

Probabilmente l’abolizione dei voucher porterà anche a rispolverare la soluzione della somministrazione di lavoro a termine.

In questo modo il committente viene esonerato dagli obblighi relativi all’assunzione e può contare su forza-lavoro mediante società somministratrice.

Co.co.co. per lavoro domestico: come funziona

Come alternativa ai contratti si possono anche porre in essere collaborazioni esterne (quindi senza assunzione). La collaborazione coordinata e continuativa (Co.co.co) non presuppone nessun vincolo di subordinazione anche se chiaramente può sussistere coordinamento tra committente e lavoratore che si impegna a svolgere la prestazione in modo continuativo e personale.