Le date di presentazione delle domande di Assegno di inclusione (ADI) sono fondamentali per capire le differenti date di erogazione delle prime ricariche del nuovo sussidio. La misura che ha preso il posto del Reddito di cittadinanza infatti è attiva e molti hanno già ricevuto la ricarica del mese di gennaio. Ripetiamo, le date sono fondamentali, e non solo quelle della domanda di ADI, ma anche quelle del passaggio successivo, ovvero della registrazione in piattaforma SIISL e della concomitante sottoscrizione del cosiddetto PAD, acronimo di Patto di Attivazione Digitale.

Prima di telefonare all’INPS, di muovere i primi passi per ricorrere contro quella che molti ritengono una ingiustizia, meglio approfondire il tutto quindi. Perché è probabile che i pagamenti del mese di febbraio saranno due per chi non ha ricevuto nulla a gennaio. E adesso vedremo il perché e quando arriveranno le ricariche.

“Salve, ho richiesto l’ADI il 5 gennaio scorso ma non ho ricevuto il pagamento il 26. Anzi, controllando lo stato della mia domanda mi esce scritto ancora in istruttoria. Devo preoccuparmi che qualcosa non sia andato per il verso giusto? Alcuni miei conoscenti che hanno fatto la domanda come me allo stesso Patronato lo stesso giorno, hanno ricevuto giò la ricarica di gennaio. Come mai a me niente? Ho pure sottoscritto qualche giorno dopo la domanda il PAD, dopo che mi hanno costretto ad attivare lo SPID al tabaccaio. Mi date delle spiegazioni se ci sono?”

A febbraio doppio pagamento ADI, ecco perché e a chi arriverà

Come detto in premessa, fondamentali sono le date di presentazione sia della domanda che della sottoscrizione del PAD. Il Patto di Attivazione Digitale è l’adempimento principale per i beneficiari dell’ADI. Infatti senza PAD sottoscritto non si entra nel perimetro dei beneficiari della misura, anche se è stata presentata domanda di ADI ed anche se i requisiti sono in ordine rispetto a quelli richiesti.

Quindi, prima di allarmarsi, meglio verificare se tutto è in ordine. Oltretutto, chi ha presentato la domanda di Assegno di inclusione ma ha “dimenticato” di sottoscrivere il PAD, ha già ricevuto un sollecito via SMS o via email, al numero di telefono ed all’indirizzo email indicato nella domanda di Assegno di inclusione.

Le date da considerare per i pagamenti dell’Assegno di inclusione 2024

Ipotizzando che il nostro lettore abbia fatto le cose in regola ed abbia completato questi adempimenti, possiamo benissimo tranquillizzarlo. Infatti tutto dovrebbe essere dipeso, per il ritardo nell’approvazione dell’istanza, dalle date di presentazione delle domande. Infatti lui sostiene di aver presentato la domanda di ADI il 7 gennaio, e di aver sottoscritto il PAD giorni dopo. Probabilmente è la sottoscrizione del PAD la cosa che ha rimandato l’approvazione della sua domanda e il primo accredito. Infatti stando ai dettami normativi della misura, che l’INPS ha ribadito già più volte con messaggi e circolari, le date da considerare erano diverse. Le domande di ADI sono partite il 18 dicembre scorso. Chi ha presentato la domanda ed ha sottoscritto il PAD entro il 7 gennaio, entrava nel primo pagamento del 26 gennaio appena trascorso. Chi invece completava la procedura dopo tale data, ma entro e non oltre il 31 gennaio, entrerà nel pagamento del 15 febbraio.

Attenzione ai requisiti, perché i problemi possono essere altri

La mensilità di gennaio quindi sarà pagata il 15 febbraio prossimo a chi avrà l’accoglimento intero della domanda. Il 27 febbraio prossimo invece, arriverà la mensilità di febbraio. E questa sia per chi ha preso la ricarica il 26 gennaio che per chi la prenderà il 15 febbraio. In pratica ci saranno beneficiari dell’Assegno di inclusione che a febbraio riceveranno non una, ma due ricariche del nuovo sussidio. Ripetiamo che questa prima citata è la nostra risposta al quesito del lettore, ipotizzando che sia tutto a posto con le domande e gli adempimenti.

E soprattutto che sia tutto a posto anche con i requisiti da detenere. Perché in caso contrario significa che attendere i pagamenti è inutile. Anzi, probabilmente bisognerà attendere la reiezione della domanda. Perché non si posseggono i requisiti utili al nuovo sussidio.