C’è tempo fino a ottobre per completare le procedure di dichiarazione dei redditi e quindi per presentare il modello 730. Per il modello redditi persone fisiche invece la scadenza è a fine novembre. In parole povere la stagione delle dichiarazioni dei redditi per i contribuenti che sono in ritardo con la presentazione non è certo terminata qui. Per chi invece ha già presentato la dichiarazione dei redditi l’attesa è per il recupero del credito fiscale spettante. O per il completamento dei pagamenti dell’Irpef per chi ha scelto la direzione del piano rateale.

Ci sono casi particolari però in cui un contribuente può incorrere nel momento in cui dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi qualcosa dal punto di vista lavorativo venga modificato. Il caso tipico è quello della perdita del posto di lavoro o del cambio di datore di lavoro. Ed è proprio questo il caso del quesito di oggi che ci viene proposto da un operaio del Torinese.

“Buonasera, mi chiamo Matteo e volevo chiedervi chiarimenti riguardo la mia situazione nei confronti della dichiarazione dei redditi. Premetto che l’ho già presentata. Infatti ho provveduto all’invio del 730 il 30 giugno scorso. Ho chiuso con un credito IRPEF di 800 euro. Inserendo il mio datore (una azienda metalmeccanica di Torino) di lavoro come sostituto d’imposta. Il problema è che dal 15 luglio ho cambiato lavoro. Dal momento che ho accettato la proposta di un’azienda concorrente del mio vecchio titolare per via di uno stipendio maggiore e di condizioni lavorative migliori.
Il mio vecchio datore di lavoro correttamente ha già provveduto a liquidare tutti gli emolumenti spettanti, dal TFR all’ultima busta paga e all’ultimo stipendio che dovevo ottenere. Adesso però ho da recuperare 800 euro di credito IRPEF. Non so come fare dal momento che non ci sarà più una busta paga a mio nome da parte del mio vecchio datore di lavoro.
Mi spiegate l’occorrente?”

Modello 730, come recuperare i soldi del credito Irpef se cambia il datore di lavoro?

Quello che scrive il nostro lettore non è un caso isolato, anzi. Tra i milioni di contribuenti italiani che ogni anno presentano la dichiarazione dei redditi situazioni di questo genere sono assolutamente frequenti e all’ordine del giorno. Perdere il lavoro o cambiare lavoro significa cambiare il proprio datore di lavoro e di conseguenza cambiare il sostituto d’imposta. Infatti il datore di lavoro dal punto di vista fiscale e nei confronti dell’Irpef, funge da sostituto d’imposta del lavoratore dipendente.
In pratica il datore di lavoro si frappone fra i dipendenti e il fisco operando trattenute fiscali ed erogando eventuali conguagli a favore del lavoratore. E tutto in busta paga con lo stipendio mensile. Così accade anche per i rimborsi fiscali perché, per esempio, chi ha presentato la dichiarazione dei redditi a inizio campagna è probabile che abbia già percepito il rimborso fiscale con lo stipendio di luglio. Ma solo se si riferiva al mese di luglio come mese lavorativo. Chi invece percepisce lo stipendio di luglio ad agosto probabilmente è con quella busta paga che lo prenderà.

Dove inserire il datore di lavoro nel modello 730, come inserirlo e come modificarlo

Chi presenta la dichiarazione dei redditi senza avvalersi di CAF, commercialisti e altri professionisti abilitati alla trasmissione, sa bene come si inserisce il datore di lavoro nel 730 precompilato presente nel cassetto fiscale personale del contribuente. Nel frontespizio della dichiarazione dei redditi il contribuente che usa SPID, CIE o CNS, deve inserire il proprio datore di lavoro come sostituto d’imposta. In modo tale che l’Agenzia delle Entrate indichi allo stesso datore di lavoro le cifre del conguaglio da applicare ed eventualmente del credito d’imposta da erogare.
È evidente che nel momento in cui questo sostituto cambia, a prescindere dalla motivazione per cui è cambiato, il contribuente non potrà fare altro che provvedere a correggere la dichiarazione dei redditi anche se già presentata. Perché altrimenti rischierebbe di perdere il rimborso fiscale che rimarrebbe appeso a un sostituto d’imposta non più esistente per il diretto interessato.

Come cambiare sostituto di imposta

Cambiare sostituto di imposta su una dichiarazione dei redditi è assai semplice. Basta provvedere a integrare la dichiarazione precedente modificando proprio questo dato. Il suggerimento che diamo però ai lettori è quello di provvedere a modificare la dichiarazione dei redditi non inserendo il nuovo datore di lavoro. Anche perché probabilmente si conoscono poco le condizioni di capacità e di capienza fiscale di quest’ultimo. Meglio provvedere in quel caso a presentare la dichiarazione con il 730 senza sostituto. In modo tale da eliminare il datore di lavoro e sostituto in imposta come soggetto che deve effettuare il conguaglio e chiudere la partita con il fisco direttamente con l’Agenzia delle Entrate.

La procedura di correzione di un datore di lavoro come sostituto nel modello 730

Nello specifico per correggere un dato di questo genere, e cioè per sostituire il datore di lavoro con un altro oppure per scegliere la via del senza sostituto su 730, bisogna presentare i modelli integrativi della precedente dichiarazione. Annullare l’invio del modello 730 per poter presentare un nuovo modello dichiarativo è la soluzione più idonea, ma solo se questa operazione viene effettuata entro il 30 giugno. Il contribuente infatti ha facoltà di annullare l’invio per una sola volta ed entro quel perentorio termine. Entro il 25 ottobre invece è data facoltà al contribuente di presentare un 730 integrativo del precedente. Naturalmente andando a modificare solo i dati del sostituto d’imposta.