Negli ultimi anni capita sempre più spesso che in fila al supermercato, in farmacia o presso altro operatore commerciale, vediamo più di qualcuno togliere lo smartphone dalla tasca e avvicinarlo al pos per pagare. Anche se solo pochi anni fa ci sembrava impossibile, ora tutto questo è realtà. Il cellulare viene utilizzato anche come carta di credito o bancomat. Dunque, è come se in quel momento il cliente avesse in mano la carta elettronica. Ciò fondamentalmente è possibile grazie alla tecnologia NFC. Inoltre i pagamenti possono essere effettuati anche tramite app installate sul cellulare.

Magari per gli acquisti on line o anche nei mercati fisici.

Detto ciò, non c’è nessun divieto di pagamento tramite cellulare delle spese che possono essere scaricate in dichiarazione dei redditi. Tuttavia, ai fini della loro documentazione in caso di eventuali controlli da parte del fisco, è necessario prendere degli accorgimenti.

Vediamo nello specifico se e nel rispetto di quale documentazione probatoria il pagamento delle spese detraibili con il cellulare è considerato pagamento tacciabile.

La detrazione delle spese nel 730. Regole e limitazioni

A partire dal periodo d’imposta 2020, quasi la totalità delle spese rispetto alle quali è ammessa la detrazione del 19% devono essere pagate con carta. Fanno eccezione: le spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché le spese detraibili relative alle prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale (SSN).

Per tutte le altre spese è richiesto il pagamento tracciabile ossia tramite: carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero «altri sistemi di pagamento».

Come indicato nella circolare n°14/2023 sulle spese detraibili nel 730, per «altri sistemi di pagamento» devono intendersi gli strumenti che garantiscano la tracciabilità e l’identificazione dell’autore del pagamento al fine di facilitare gli eventuali controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.

Per le spese detraibili nel 730 pagate con carta ci sono alcuni errori da evitare.

730-2023. Le spese pagate con lo smartphone

Riprendendo il discorso sugli “altri sistemi di pagamento” che consentono comunque di rispettare l’obbligo di tracciabilità delle spese, c’è da dire che pagamenti effettuati tramite tecnologia NFC sono sicuramente tra quelli che permettono la legittima detrazione della spesa pagata con il cellulare.

Inoltre, rientrano nella definizione di “altri sistemi di pagamento” che consentono di scaricare la spesa anche i pagamenti (fonte circolare 14-2023):

effettuati tramite un Istituto di moneta elettronica autorizzato mediante applicazione via smartphone che, tramite l’inserimento di codice IBAN e numero di cellulare, permette all’utente di effettuare transazioni di denaro senza carta di credito o di debito e senza necessità di un dispositivo dotato di tecnologia NFC. Tale sistema di pagamento può, infatti, essere definito “tracciabile” essendo collegato a conti correnti bancari che individuano univocamente sia i soggetti che prelevano il denaro sia i soggetti a cui il denaro viene accreditato.

730-2023. Le spese pagate con lo smartphone. Come va documentata la spesa?

La prova che il pagamento sia stato effettuato tramite strumenti tracciabili è data  dalla  relativa annotazione in fattura o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che cede il bene o effettua la prestazione di servizio. In alternativa, l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere dimostrato mediante prova cartacea della transazione. Ovvero tramite ricevuta della carta di debito o della carta di credito, copia del bollettino postale, MAV, copia dei pagamenti con PagoPA, estratto conto, ecc.

L’estratto conto, in particolare, costituisce una possibile prova del sistema di pagamento “tracciabile”, opzionale, residuale e non aggiuntiva, che il contribuente può utilizzare a proprio vantaggio nel caso non abbia disponibili altre prove dell’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” (circolare 14/2023).

In caso di pagamento con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati, il contribuente deve esibire il documento fiscale che attesti l’onere sostenuto.

Inoltre è necessaria la documentazione che attesti che il pagamento è avvenuto per il tramite delle predette applicazioni.  E’ documentazione utile a tal fine anche l’e-mail di conferma dell’Istituto di moneta elettronica. O della piattaforma su cui si sta effettuando l’operazione.

A ogni modo, è sempre possibile rifarsi  all’estratto del conto corrente della banca a cui il predetto istituto si è collegato. Sempre se riporta tutte le informazioni circa: il beneficiario del pagamento e, nel caso da tale documento non si evincano tutte le informazioni necessarie, anche la copia delle ricevute dei pagamenti presenti nell’app.

Riassumendo…

  • Le spese detraibili possono essere pagate anche tramite smartphone;
  • non è necessario che il cellulare sia dotato di tecnologia NFC, si può pagare anche tramite APP;
  • grazie all’estratto conto e al documento fiscale ci si mette al riparo da eventuali controlli del Fisco.