“Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare sé stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca“, affermava Hermann Hesse. Ognuno di noi intraprende un percorso di vita differente, che si rivela essere unico nel suo genere. Non è possibile stabilire a priori cosa sia opportuno fare e quali saranno le possibili conseguenze.

Può rivelarsi quindi utile andare avanti per tentativi al fine di cercare la strada più adatta alle proprie esigenze. Un modo di agire che può rivelarsi utile in diversi ambiti, compresa la via da seguire per aumentare l’importo della pensione.

Ecco come fare.

3 vie per aumentare la pensione

Dopo aver trascorso tanti anni alle prese con i vari impegni lavorativi è normale desiderare di poter finalmente andare in pensione e staccare la spina. Una tappa importante della propria vita che può spesso portare a dover fare i conti con un’amara sorpresa, ovvero il riconoscimento di un importo particolarmente basso.

Ovviare a tale problema però è possibile, semplicemente cercando di aumentare l’importo del trattamento pensionistico. A tal fine, ad esempio, coloro che operano in ambito medico possono beneficiare del riscatto Enpam. O del riscatto agevolato Inps per quanto concerne il periodo di studi per la laurea.

Ma non solo, l’Enpam mette a disposizione dei propri iscritti un’ulteriore strumento, ovvero l’allineamento dei contributi. Entrando nei dettagli, così come si evince dal sito dell’ente, si tratta di un:

“riscatto che consente di allineare i contributi già pagati a una contribuzione più alta versata nei periodi in cui si è lavorato di più e quindi il reddito è stato maggiore. In questo modo si può ottenere un incremento sostanziale dell’importo della pensione (e non dell’anzianità contributiva). La domanda non è vincolante. Una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni. Trascorso il termine la proposta viene considerata decaduta. I contributi volontari da riscatto, come quelli ordinari, sono interamente deducibili dalle tasse”.

Per poter beneficiare di tale allineamento è necessario che il soggetto interessato, iscritto all’ente, non abbia ancora compiuto l’età per la pensione nel momento in cui presenta la domanda.

Risulti ancora attivo sul fondo per il quale fa domanda di allineamento e abbia maturato un’anzianità contributiva al fondo pari almeno a cinque anni. Ma non solo, deve essere in regola con il pagamento di altri riscatti in corso, non aver richiesto la pensione d’inabilità assoluta e non aver rinunciato da meno di due anni allo stesso riscatto.

I criteri applicati per l’allineamento differiscono a seconda del fondo a cui si effettua la domanda. Entrando nei dettagli se:

  • Libera professione – Quota B

    • Si allineano i contributi inferiori al contributo più alto degli ultimi tre anni.
  • Assistenza primaria e specialistica ambulatoriale

    • Si allineano i contributi inferiori alla media annua dei contributi versati negli ultimi 36 mesi coperti da contribuzione effettiva”.