“Il diritto è l’insieme delle condizioni che permettono alla libertà di ciascuno di conformarsi alla libertà di tutti“, affermava Immanuel Kant. Ognuno di noi ha dei diritti e dei doveri. È questo il presupposto da cui ogni buon cittadino deve partire per consentire lo sviluppo di una società civile e solidale. A volte basta un piccolo gesto per aiutare gli altri a superare dei momenti di difficoltà.

Spesso, invece, tocca alle istituzioni mettere in campo delle misure volte a sostenere i soggetti più fragili.

Ne sono un chiaro esempio le varie agevolazioni a favore dei titolari di Legge 104 e i famigliari di cui risultano fiscalmente a carico. Ma chi e come stabilisce quali sono le persone che hanno diritto alla Legge 104? Ecco come funziona.

104, a chi chiedere se ne hai diritto

A riconoscere chi ha diritto alla Legge 104 è una Commissione medico – legale, definita di “di prima istanza” che opera presso l’ASL di competenza. Quest’ultima vede la presenza di un presidente, di due medici competenti e di uno specialista in medicina legale. Ma non solo, è presente anche un operatore sociale, uno specialista in medicina del lavoro e un medico che rappresenta l’associazione di categoria di appartenenza del soggetto richiedente. Ebbene, se si è riconosciuto lo stato di invalidità civile e si è avanzata richiesta per la Legge 104, allora la Commissione medica procede a valutare solamente lo stato di handicap.

Se invece si presenta contemporaneamente domanda per lo stato di invalidità e legge 104, allora la Commissione medica provvede innanzitutto ad accertare la capacità lavorativa e il grado di non autosufficienza. Tenendo conto delle tabelle ministeriali definite nel decreto ministeriale del 5 febbraio 1992 viene stabilita la percentuale di invalidità. In seguito la Commissione provvede a valutare lo svantaggio sociale derivante da tale condizione. A tal proposito è bene sapere che non sarà effettuata una visita in senso stretto.

La Commissione, infatti, verifica la documentazione in proprio possesso. È fondamentale, pertanto, che quest’ultima si riveli essere particolarmente dettagliata.

Allo stesso tempo si tiene conto delle affermazioni del soggetto richiedente. Finita la visita si redige il verbale che sarà spedito a domicilio del soggetto sottoposto a visita. Tale documento può presentare la dicitura soggetto a revisione oppure non soggetto a revisione. In quest’ultimo caso la legge 104 viene considerata acquisti in via definitiva. Nel primo caso, invece, bisognerà ripresentarsi in un secondo momento per effettuare un’ulteriore visita di accertamento. Se la legge 104 non è riconosciuta si può presentare ricorso.

Come presentare richiesta per la legge 104

Una volta visto chi si occupa di riconoscere la legge 104, è bene vedere come fare a presentare apposita richiesta. A tal fine è innanzitutto necessario che il proprio medico curante inoltri all’Inps un certificato medico introduttivo. Solo a  questo punto il soggetto interessato può inoltrare domanda direttamente all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Un’operazione che può essere effettuata attraverso l’area riservata sul sito dell’Inps a cui si deve accedere con le proprie credenziali Spid, Cie e Cns. In alternativa è possibile rivolgersi ad un Caf, patronato oppure tramite il contact center dell’Istituto di previdenza.