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Oggi: 12 Dic, 2025

Fino a 3.500 euro l’anno: i nuovi incentivi contributivi alle imprese per aggregazioni

Gli incentivi contributivi alle imprese rappresentano una nuova opportunità per favorire fusioni aziendali e occupazione stabile
1 mese fa
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incentivi contributivi imprese
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Con il messaggio n. 3344/2025, l’INPS ha illustrato nel dettaglio le modalità operative per accedere agli incentivi contributivi alle imprese introdotti dal decreto-legge 18 gennaio 2024, n. 4.

Si tratta di una misura sperimentale pensata per il biennio 2024-2025, nata con l’obiettivo di incoraggiare i processi di aggregazione tra aziende e, al tempo stesso, tutelare l’occupazione e la crescita professionale dei lavoratori coinvolti.

Incentivi contributivi per unire le forze e sostenere l’occupazione

L’intervento mira a promuovere una maggiore competitività del tessuto produttivo italiano favorendo operazioni di fusione, acquisizione, cessione o conferimento tra imprese. L’intento è duplice: da un lato rafforzare la solidità delle aziende attraverso l’unione di risorse e competenze; dall’altro garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e la crescita professionale dei dipendenti.

La norma prevede che i datori di lavoro che danno vita a nuove realtà aziendali con un organico pari o superiore a 1.000 lavoratori possano accedere a un esonero contributivo significativo. In particolare, viene riconosciuto un azzeramento fino al 100% dei contributi previdenziali e assistenziali (ad eccezione dei premi dovuti all’INAIL) per un periodo massimo di 24 mesi, entro un tetto di 3.500 euro all’anno per ciascun lavoratore.

Un incentivo prolungabile per chi investe nella formazione

La misura non si limita a un periodo biennale fisso: l’esonero contributivo può infatti essere prorogato per ulteriori 12 mesi, anche se in forma ridotta, con un limite massimo di 2.000 euro annui per ogni dipendente.

Questo ulteriore beneficio è pensato come stimolo per le imprese che mantengono gli impegni occupazionali e investono nella crescita professionale del personale.

Uno degli elementi cardine del provvedimento riguarda, infatti, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori.

Le aziende interessate devono presentare un progetto industriale e di politica attiva che includa almeno 200 ore di formazione per ciascun dipendente coinvolto nel processo di aggregazione. Questa condizione è essenziale per poter accedere all’esonero e deve essere parte integrante di un accordo sottoscritto a livello governativo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La procedura di accesso agli incentivi contributivi

L’INPS potrà riconoscere l’agevolazione dell’esonero contributivo solo dopo aver ricevuto dal Ministero del Lavoro l’elenco ufficiale delle imprese ammesse, insieme alla quantificazione dell’esonero spettante per ciascuna di esse.

Il calcolo dell’importo e la distribuzione delle risorse avverranno nei limiti dei fondi disponibili e sulla base delle proiezioni economiche contenute negli accordi approvati.

Il messaggio n. 3344/2025 dell’INPS sugli incentivi contributivi specifica inoltre che il beneficio sarà concesso solo a condizione che le imprese rispettino le regole previste e mantengano un comportamento coerente con gli obiettivi di tutela occupazionale e sviluppo professionale. La verifica dei requisiti e delle attività formative spetterà agli organi competenti. Ciò in modo da garantire che le risorse pubbliche vengano utilizzate correttamente e in linea con gli obiettivi della misura.

Impegni e vincoli per le imprese beneficiarie

Le aziende che accedono agli incentivi contributivi devono garantire la stabilità dei livelli occupazionali per almeno 48 mesi a partire dalla data dell’operazione societaria che ha dato origine all’aggregazione.

Sono, tuttavia, previste alcune eccezioni, come i casi di cessazione del rapporto di lavoro per giusta causa e dimissioni volontarie. O anche utilizzo di strumenti incentivanti che prevedano il consenso del lavoratore.

Questo vincolo rappresenta un punto centrale della misura, poiché assicura che l’incentivo non si traduca in un mero risparmio contributivo. Ma in un vero e proprio investimento nella crescita e nella sostenibilità dell’occupazione. L’obiettivo è evitare che i processi di fusione o acquisizione comportino riduzioni di personale o precarizzazione. Favorendo, invece, un modello di impresa più robusto e inclusivo.

Incentivi contributivi: le conseguenze in caso di violazioni

In caso di mancato rispetto delle condizioni previste o di violazioni legate alle attività formative, l’INPS potrà disporre la revoca dell’agevolazione. E anche il recupero dei contributi indebitamente risparmiati, applicando le sanzioni civili previste dalla normativa vigente. Questa clausola di salvaguardia serve a evitare abusi e a tutelare la finalità pubblica della misura.

Il sistema di controlli è quindi parte integrante del meccanismo. Solo le imprese che dimostrano di aver rispettato pienamente gli impegni occupazionali e formativi potranno mantenere il diritto all’esonero contributivo.

Riassumendo

  • L’INPS definisce le regole per accedere agli incentivi contributivi alle imprese.
  • Misura sperimentale 2024-2025 per favorire aggregazioni aziendali e tutela occupazionale.
  • Esonero fino al 100% dei contributi per 24 mesi, massimo 3.500 euro annui.
  • Proroga di 12 mesi con esonero ridotto a 2.000 euro per lavoratore.
  • Obbligo di accordo governativo e almeno 200 ore di formazione per dipendente.
  • Imprese devono mantenere l’occupazione per 48 mesi o perdono il beneficio.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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