Oltre ad aver approvato il bilancio 2017, il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha anche dato il via libera ai target del piano industriale 2018-2021. Il nuovo business plan della banca guidata da Messina ha come obiettivo prioritario la solida e sostenibile creazione e distribuzione di valore e il mantenimento di un’elevata patrimonializzazione. Contemporaneamente il piano mira anche alla riduzione del profilo di rischio senza oneri straordinari per gli azionisti.
Per quello che riguarda i target operativi, Intesa Sanpaolo punta ad arrivare al 2021 con proventi operativi netti in aumento a 20,8 miliardi di euro, dai 17,8 miliardi ottenuti nel 2017, equivalente a una crescita media annua del 4%.
Scendendo nei dettagli del piano industriale, l’utile netto dovrebbe balzare dai 3,8 miliardi del 2017 a 6 miliardi di euro, con una crescita media annua del 12,1% mentre, sul fronte patrimoniale, alla fine del 2021 il Common Equity Tier 1 ratio è stimato al 13,1%, includendo gli impatti negativi di circa 1% della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018 e di circa 0,9% delle linee guida dell’EBA.
Per quello che riguarda la politica dei dividendi, per il 2018 Intesa Sanpaolo prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi in contanti corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto. La quota dovrebbe ridursi all’80% con riferimento al bilancio 2019, mentre nei due esercizi successivi il payout dovrebbe ridursi al 75% e poi al 70%.
Il titolo Intesa Sanpaolo in borsa oggi sta segnando un rialzo dell’1,7% contro un Ftse Mib che invece è in calo dell’1,83%.