Importante passo in avanti sulla definizione degli esuberi tra il personale dell’ex Veneto Banca e dell’ex Banca Popolare di Vicenza ora integrate in Intesa Sanpaolo alla luce del piano di salvataggio (o fallimento ordinato) delle banche venete (Veneto Banca Popolare di Vicenza: nessun salvataggio ma fallimento ordinato, la verità emerge dalle stesse parole).

Tutti i soggetti coinvolti nel piano esuberi, compresi quindi i sindacati, hanno sottoscritto un accordo che possiamo considerare definitivo. In base ai termini dell’accordo, ci saranno 4 mila prepensionamenti su base volontaria entro il 31 dicembre 2017 e con prima finestra d’uscita l’1 ottobre 2017.

Di questi 4mila prepensionamenti, almeno 1000 avverranno nel perimetro delle ex Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. L’uscita dal lavoro dei dipendenti delle banche venete avverrà attraverso l’utilizzo del Fondo di Solidarietà per un periodo massimo di 7 anni. Viceversa per i dipendenti Intesa Sanpaolo che usciranno dal mondo del lavoro con il prepensionamento, l’uso massimo del Fondo di Solidarietà è di 5 anni.

L’accordo è stato commentato in modo molto positivo dai sindacati. In particolare, la Fabi ha affermato che l’intesa
evita licenziamenti e mette in sicurezza lavoratori che fino a ieri vedevano duramente compromessa la propria stabilità lavorativa“. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Massimo Masi della Uilca secondo il quale quello siglato tra le parti “è un accordo importante che rappresenta un tassello decisivo dell’intera operazione di salvataggio“. Più cauto il commento del numero uno della First Cisl Giulio Romani che ha affermato: “Siamo soddisfatti del primo pezzo di strada, ma ne resta da fare ancora molta per tutelare i lavoratori sul territorio e per dare risposte sul futuro degli oltre settecento dipendenti rimasti fuori dal perimetro di Intesa Sanpaolo“.

Spostandoci dal piano esuberi alla conversione del decreto legge sul salvataggio delle banche venete, c’è da rilevare che la Camera ha dato il suo via libera alla liquidazione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza.

A favore della conversione del decreto in legge si sono espressi 211 deputati, 91 i voti contrari e 3 le astensioni. Il “si” della Camera era ampiamente atteso.