Enel, dividendo confermato dopo terza trimestraleEnel ha approvato il piano industriale al 2019 contenente anche importanti indicazioni in merito alla politica dei dividendi. In termini generali, il piano non si discosta molto da quelle che sono le linee guida che Enel annunciò già a marzo 2015. L’unico novità rispetto alla precedente indicazione è rappresentata dall’introduzione del principio della semplificazione del gruppo. Questa novità è alla base dell’annuncio dell’integrazione tra Enel e Enel Green Power nonchè della riorganizzazione delle attività in America Latina con la scissione delle attività cilene di Enersis da quelle degli altri Paesi del Sud America

 

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Per quanto concerne in target del piano industriale Enel 2019, il colosso dell’elettricità punta a un margine operativo lordo corrente pari a circa 15 miliardi nel 2015, 14,7 miliardi nel 2016 e 15,5 miliardi nel 2017.

Si tratte di stime migliorative rispetto a quelle indicate in precedenza che puntavano su margine operativo lordo ricorrente del 2016 a 15 miliardi e a 15,6 miliardi per il 2017.Confermate invece le stime sull’utile netto ordinario che è visto crescere, in questi 3 anni, dai 3 miliardi del 2015, a 3,1 miliardi nel 2016 per arrivare a 3,4 miliardi di euro nel 2017. Per finire, il rapporto tra flusso di cassa operativo e indebitamento finanziario netto è visto al 23% nel 2015 e nel 2016 e al 26% nel 2017.

Uno dei cardini del piano industriale di Enel è rappresentato dagli investimenti destinati alla crescita per i quali è previsto un aumento di 2,7 miliardi di euro, fino a raggiungere 17 miliardi di euro nel periodo 2016-2019.

 

Dividendi Enel: confermate le precedenti decisioni

Nessuna novità sul fronte dei dividendi con l’intera politica a riguardo che è stata confermata. Il dividendo 2015, in particolare, sarà pari all’importo più elevato tra 0,16 euro per azione e il 50% del risultato netto ordinario realizzato per l’intero esercizio 2015. Per quanto riguarda invece l’esercizio 2016, dividendo sarà pari all’importo più elevato tra 0,18 euro per azione e il 55% del risultato netto ordinario realizzato per l’intero esercizio 2016.

Il pay out è quindi visto in aumento fino al 65% nel 2018