Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Età pensione, eccezione usuranti: la lista dei lavori che non pagano l’aumento

Nel 2027 l’età pensione aumenterà, ma per i lavoratori usuranti (e non solo) scatta un blocco totale degli incrementi
1 mese fa
3 minuti di lettura
età pensionabile
Foto © Licenza Creative Commons

Attualmente, in Italia, per accedere alla pensione di vecchiaia servono 67 anni di età anagrafica e almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, in particolari situazioni, la legge consente il pensionamento anche con 15 anni di anzianità contributiva, purché venga rispettato il requisito anagrafico dei 67 anni.

Ma non tutti devono attendere questo traguardo legato all’età. Esiste, infatti, la possibilità di andare in pensione prima, senza tener conto dell’anno di nascita, grazie alla pensione anticipata ordinaria. In questo caso non conta l’anagrafe ma solo il numero di anni lavorati: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

L’aumento dell’età pensione previsto dal 2027

L’età pensione non è un parametro fisso, ma varia in base all’andamento dell’aspettativa di vita. Poiché gli italiani vivono più a lungo, la normativa – in particolare la legge Fornero – prevede un adeguamento periodico dei requisiti di accesso alla pensione.

Secondo le stime più recenti, dal 2027 l’età pensionabile salirebbe di tre mesi, portando il limite per la pensione di vecchiaia da 67 anni a 67 anni e 3 mesi. Anche la pensione anticipata verrebbe interessata da un piccolo slittamento: 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Si tratta di un meccanismo automatico previsto dalla legge per collegare la durata della vita lavorativa alla maggiore longevità della popolazione. In pratica, se si vive di più, si lavora anche più a lungo.

Le conseguenze dell’aumento dell’età pensione

Un innalzamento dell’età pensione comporta effetti diversi per cittadini e Stato. Dal punto di vista dei lavoratori, la modifica è vista come un peggioramento: significa restare al lavoro tre mesi in più prima di poter godere della pensione.

D’altro canto, per le casse pubbliche l’aumento ha un impatto positivo. Rinviare l’accesso alla pensione consente infatti di posticipare il pagamento degli assegni pensionistici, alleggerendo temporaneamente la spesa pubblica.

In sostanza, ciò che per molti rappresenta un sacrificio individuale si traduce in un beneficio per la sostenibilità dei conti pubblici. È questo equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e la tenuta del sistema previdenziale che il governo cerca di mantenere attraverso le manovre annuali.

La manovra 2026: aumento spalmato

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto novità importanti sul fronte dell’età pensione nella manovra di bilancio 2026, approvata il 17 ottobre 2025. Tra le misure più rilevanti c’è il cosiddetto “blocco selettivo” dell’aumento dell’età pensionabile.

In pratica, l’incremento di tre mesi non verrebbe applicato in un’unica soluzione, ma scaglionato in due fasi:

  • nel 2027 l’età pensione salirebbe di un mese, arrivando a 67 anni e 1 mese;
  • nel 2028 l’aumento proseguirebbe di altri due mesi, raggiungendo 67 anni e 3 mesi.

Questo meccanismo graduale mirerebbe a ridurre l’impatto immediato della riforma e a dare più tempo ai lavoratori di pianificare la propria uscita dal mondo del lavoro. Si tenga presente il condizionale. La manovra, infatti, dovrà ancora passare la discussione di Camera e Senato.

Potrebbero arrivare emendamenti che modificano l’attuale previsione contenuta nel testo licenziato il 17 ottobre.

Le categorie escluse dall’aumento dell’età pensione

Non tutti, però, saranno coinvolti dal rialzo dell’età pensionabile. La manovra prevede un blocco totale dell’aumento per due categorie specifiche: i lavoratori gravosi e quelli usuranti.

Si tratta di lavori che comportano condizioni particolarmente difficili, faticose o rischiose, e che quindi meritano una tutela speciale. In un nostro precedente articolo abbiamo già visto chi sono i gravosi per quali si bloccherebbe l’aumento dell’età pensionabile. Ora diamo spazio agli usuranti.

Chi sono i lavoratori usuranti

Rientrano tra i lavori usuranti una serie di mansioni che richiedono un intenso sforzo fisico o che espongono a condizioni ambientali estreme. Alcuni esempi:

  • Addetti in galleria, cava o miniera, che operano in ambienti sotterranei in modo continuativo;
  • Lavoratori delle cave impegnati nell’estrazione di pietre o materiali ornamentali;
  • Operatori in cassoni ad aria compressa o palombari, che lavorano in condizioni di pressione elevata;
  • Addetti a lavori ad alte temperature, come chi opera nelle fonderie di seconda fusione o nelle colate manuali di metalli;
  • Soffiatori del vetro cavo, che producono a mano manufatti in vetro;
  • Lavoratori in spazi ristretti, ad esempio nella cantieristica navale, dove si opera in intercapedini o doppi fondi;
  • Addetti alla rimozione dell’amianto, attività che comporta un’elevata esposizione a sostanze nocive.

Per queste categorie, in base a quanto prevede oggi il testo della manovra, età pensione rimarrà invariata, anche nel 2027 e dopo. Il principio alla base è semplice: chi svolge un lavoro pesante o rischioso non deve essere costretto a restare in servizio più a lungo.

Perché l’età pensione continua ad aumentare

L’adeguamento dell’età pensione è una diretta conseguenza della legge Fornero, approvata nel 2011, che ha introdotto un legame automatico tra età pensionabile e aspettativa di vita.

Ogni due anni, l’Istat fornisce nuovi dati sulla longevità media degli italiani, e in base a questi il Ministero dell’Economia stabilisce se e quanto modificare i requisiti per il pensionamento.

Il sistema ha lo scopo di rendere più sostenibile la spesa previdenziale nel lungo periodo, adattandola all’evoluzione demografica.

Tuttavia, resta oggetto di critiche, soprattutto da parte di chi ritiene che non tenga conto delle differenze tra i vari tipi di lavoro. E anche delle condizioni di salute che cambiano con l’età.

Riassumendo

  • L’età pensione attuale è 67 anni con almeno 20 anni di contributi.
  • La pensione anticipata richiede solo contributi: 42 anni e 10 mesi per uomini.
  • Dal 2027 l’età pensione salirebbe gradualmente fino a 67 anni e 3 mesi.
  • L’aumento serve a compensare la maggiore aspettativa di vita e la spesa pubblica.
  • Lavoratori gravosi e usuranti restano esclusi dall’aumento dell’età pensionabile.
  • La manovra 2026 punta a un equilibrio tra sostenibilità economica e giustizia sociale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Bond della Costa d'Avorio con performance brillante
Articolo precedente

La Costa d’Avorio resta in mano a Ouattara, i suoi bond hanno offerto performance brillanti

Vontobel: Certificate Fast su Renewable Energy USA 24,96% annuo
Articolo seguente

Certificate Fast su Renewable Energy USA 24,96% annuo