I controlli sui consumi di luce e gas dell’abitazione principale possono far saltare l’esenzione Imu? Come cantano i Modà con il brano Guarda Le Luci Di Questa Città: “Guarda le luci di questa città che va al contrario in termini d’età. Più passa il tempo e sembra meno vecchia di cent’anni fa. Ho attraversato il cuore e le sue vie tra le stagioni e le malinconie”.
La luce è una risorsa importante per ognuno di noi. In grado di illuminare l’ambiente circostante permette di vedere quando è buio ed evitare così di fare i conti con spiacevoli inconvenienti.
Bollette luce e gas, una spesa necessaria per una vita più confortevole
Soffermandosi sulle bollette non possiamo non citare quelle del gas. Quest’ultimo, a sua volta, è essenziale perché permette ad esempio di azionare il riscaldamento o avere l’acqua calda. In pratica, le bollette permettono di capire quanta energia consuma una famiglia per soddisfare i propri bisogni. Proprio su questo aspetto è giunto in redazione il quesito di un nostro lettore che ci chiede:
“Buongiorno, mi chiamo Andrea e vi contatto per avere dei chiarimenti in merito all’IMU. Per lavoro sono un pendolare e per questo motivo mi ritrovo sovente a vivere lontano da casa mia. Una situazione già di per sé difficile e che temo possa avere delle ripercussioni anche dal punto di vista delle tasse. In particolare, essendo i consumi di luce e gas davvero molto bassi ho paura che il Comune possa disconoscere la mia residenza e pertanto perdere il diritto all’esenzione Imu sull’abitazione principale. È davvero così oppure considerando la mia situazione lavorativa non devo temere nulla da questo punto di vista? Grazie in anticipo per la risposta”.
Esenzione IMU: i controlli sui consumi gas e luce nell’abitazione principale fanno saltare la residenza approvata?
A fornire una risposta al quesito del nostro lettore ci ha pensato la Corte di giustizia tributaria di primo grado Lazio Roma – Sez.
“Il ragionamento presuntivo del Comune, basato esclusivamente sui ridotti (ma non insignificanti) consumi elettrici del nucleo familiare della (…) nel corso dell’anno 2016 (per gli altri consumi domestici, idrici e del gas, si è solo fornito un dato numerico senza dati comparativi e di media di raffronto) non è persuasivo e non è sufficiente, sul piano sintomatico, per giungere a negare il presupposto della dimora abituale e, di conseguenza, il beneficio dell’esenzione dall’IMU, ai sensi del previgente art.13, comma 2, D.L. n. 201 del 2011, conv. in L. n. 214 del 2011, in favore della contribuente”.
Ne consegue, pertanto, che non bastano dei consumi di luce e gas ridotti per perdere il diritto all’esenzione Imu sull’abitazione principale. Ognuno di noi, d’altronde, ha uno stile di vita differente e non sarebbe giusto prendere in considerazione i consumi energetici come unico parametro di riferimento per stabilire se l’abitazione esente dall’Imu sia davvero quella principale.