Come saranno le prossime vacanze estive? Se si faranno, ormai tutti sembrano concordi nel dire che il turismo avrà una ripresa piuttosto lenta e l’estate 2020 somiglierà sempre di più alle stagioni balneari anni ‘60 in cui gli italiani rimanevano nel Belpaese raggiungendo la meta di villeggiatura in auto. Le sagre saranno ad ingresso contingentato, limiti anche per eventi e fiere o spettacoli all’aperto. 

Un’estate anni ’60

Quello che sembra certo, attualmente, è che sarà difficile districarsi tra mille regole e divieti, anche sulle spiagge mentre si attendono le riaperture di tutti i paesi europei anche all’Italia, da molti ancora “non gradita”per contenere i contagi.

E mentre nel nostro paese il governo ha pensato al bonus vacanze fino a 500 euro per promuovere il turismo italiano, il Giappone e Lussemburgo lanciano delle ricette per far ripartire il turismo. 

Le strategie di Giappone e Lussemburgo per rilanciare il turismo

L’Agenzia del Turismo Giapponese ha annunciato un piano da 11 miliardi che segue la fine dello stato di emergenza e consiste in una campagna di sconti per i turisti internazionali che copre parte delle spese. I dettagli non sono ancora usciti ma sembra che i turisti potranno usufruire di una notte ogni tre passata in Giappone ma anche biglietti gratis per musei e siti archeologici. Potrebbero esserci anche sconti per gli abbonamenti ferroviari. Questo significa che se si trascorrono 9 notti in Giappone, 3 saranno gratis. Ad oggi non è ancora chiaro quando partirà questa campagna, si pensa entro il mese di luglio ma è necessario anche aspettare che il Giappone faccia chiarezza in merito alla questione viaggi e spostamenti. 

Anche il Lussemburgo gioca con le notti gratis per far far ripartire il turismo. Il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, ha annunciato che ogni turista e ogni residente in Lussemburgo riceverà una notte gratis in hotel per promuovere il turismo locale.

Con questa misura incoraggiamo le persone a venire e rimanere in Lussemburgo, a mangiare e bere qualcosa” ha detto Bettel che in questo modo vuole rilanciare il settore duramente colpito. La ripartenza dunque ci sarà con un piano da 700-800 milioni di euro. 

Anche la Nuova Zelanda pensa a rilanciare il turismo proponendo per i suoi abitanti la settimana corta di lavoro, 4 giorni al posto di 5 o 6 per permettere alle famiglie di concedersi qualche weekend per staccare la spina e far girare l’economia del paese.

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