Con la crisi del turismo provocata dal coronavirus si è parlato spesso di possibili rincari per i prezzi delle vacanze ma gli operatori sembrano scongiurare questa evenienza. Il motivo per cui si rischiano rincari è legato al fatto che le strutture dovranno adottare norme di sicurezza e potranno ospitare meno persone. Scongiurati i rincari però, non è c’è da aspettarsi prezzi minori.

Hotel e strutture ricettive senza sconti ma nessun rincaro

Giuseppe Conte ha consigliato di fare le vacanze in Italia, c’è anche il bonus vacanze per molti da sfruttare ma rimane il dubbio sui prezzi.

Il turismo italiano ha bisogno del contributo di tutti, senza contare che da giugno riapriranno le frontiere ma ancora c’è molta incertezza su quali paesi effettivamente faranno entrare e a quali condizioni. Alcune ricerche poi, hanno svelato che l’intenzione degli italiani è passare le vacanze in Italia ma in seconde case. Detto questo gli operatori sembrano scongiurare i rincari ma non bisogna neanche aspettarsi sconti o promozioni particolari. Hotel e strutture ricettive dovranno riaprire facendosi carico di costi importanti legati alla sicurezza e sanificazione, meno camere prenotate e personale stagionale da assumere. Insomma, se l’aumento dei prezzi non ci sarà non bisogna neppure pensare a vacanza scontate o a prezzi molto bassi. Come scrive Il Sole 24 Ore, che riporta le parole di Maria Carmela Ostilio, Associate Professor of Practice della SDA Bocconi School of Management di Milano, è fondamentale invogliare le persone a tornare negli hotel grazie ad “alcune promozioni, per esempio l’aggiunta di notti gratuite, upgrade della camera, late check-out o cadeau di benvenuto, bond per cibo e drink, donazioni e bonus come l’accesso alla Spa o una lezione con il personal trainer”

Anche l’idea dei voucher o holiday bond può essere indicata per invogliare gli italiani a passare qualche giorno nelle località turistiche.

Difficile però pensare a sconti importanti, soprattutto perchè al nostro turismo potrebbero mancare le presenze straniere. L’idea, insomma, è che non ci saranno aumenti dei prezzi ma nemmeno vacanze svendute a tutti i costi. 

Albergatori sul piede di guerra per il bonus vacanze

Nel frattempo gli albergatori sono sul piede di guerra a causa del bonus vacanze, il contributo di 500 euro per famiglie con Isee non superiore a 40mila euro. L’80 per cento del bonus infatti deve essere anticipato dalla struttura che poi sarà rimborsata dal Governo ma questo ha generato malcontento degli albergatori. Secondo Federalberghi: “Chiedere di anticipare i soldi in un momento di mancanza di liquidità è una vera una follia“. Alla protesta degli albergatori, costretti ad anticipare i soldi, si aggiungono anche quelle delle agenzie viaggio, che lamentano di non aver ricevuto aiuti e delle piattaforme online di prenotazione come Booking, escluse dal bonus vacanze. 

Nel frattempo dal 3 giugno riaprono gli aeroporti e dal 15 giugno anche Germania, Francia e Grecia dovrebbero riaprire le frontiere. In Germania l’allerta sui viaggi sarà eliminata dal 15 giugno ma il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha già specificato che le vacanze saranno diverse rispetto al passato. Anche la Francia dovrebbe allentare le misure dal 15 giugno mentre l’Austria, per ora, permette l’ingresso da Svizzera, Lichtenstein, Germania, Ungheria, Slovenia e Italia solo per motivi urgenti e attestando la negatività al covid. Fino al 25 giugno sono anche sospesi i collegamenti ferroviari.

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