Il coronavirus ha letteralmente messo in ginocchio le agenzie di viaggi e il settore del turismo. A pesare anche la mancanza di turisti stranieri, un peso da 13 miliardi e un 80% in meno di presenze questa estate. 

La situazione del turismo con il coronavirus

Per gli hotel di lusso la mancanza di turisti stranieri si è fatta sentire, in particolare quelli provenienti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina, come ha sottolineato Federalberghi–Confcommercio. Così come le città d’arte, prese d’assalto dai turisti stranieri anche in estate quando gli italiani sono tutti al mare o in montagna.

Accanto alle note città d’arte amate dagli stranieri, le minori presenze si sono fatte sentire anche in alcune mete del turismo internazionale come Sorrento, Taormina, Stresa, Montecatini Terme. La crisi degli alberghi ha provocato a catena anche quella dei ristoranti strettamente legati alle presenze turistiche.

Agenzie in ginocchio

Anche le agenzie viaggi non stanno attraversando un bel periodo. I fatturati sono nettamente calati fino all’80%. Tra voli cancellati, richieste di rimborsi, pacchetti viaggi con disdette e poche prenotazioni, soprattutto per l’estero, il settore delle agenzie sta soffrendo molto. Come scrive Repubblica, riportando il caso delle agenzie in crisi in Liguria, molti agenti non vedono un futuro roseo e temono che tra tamponi obbligatori e restrizioni le prospettive saranno ancora più nere per i prossimi mesi. Molte agenzie restano aperte solo mezza giornata e con il personale ridotto.

 

Nonostante infatti il turismo italiano stia dando buoni risultati, la maggior parte delle prenotazioni tramite tour operator avveniva per viaggi di nozze, lunghi viaggi all’estero, crociere e via dicendo. Un mercato quasi all’osso, con le crociere ferme, i viaggi di nozze rimandati, così come i viaggi all’estero, soprattutto ora che anche Grecia, Spagna, Malta e Croazia sono diventati paesi a rischio, una situazione che ha portato a parecchie disdette negli ultimi giorni.

Il vero dramma potrebbe arrivare a settembre, quando finirà la stagione estiva e le poche partenze diventeranno ancora meno. Il timore per molte agenzie è quello di dover chiudere o scegliere di andare avanti con i last minute di pari passo con la curva dei contagi. 

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