L’ultima ad alzare i costi di gestione del conto corrente è stata Fineco, la banca online che in tutti questi anni ha sempre promesso un conto a zero spese. Dopo l’uscita di UniCredit, l’introduzione del canone mensile pari a 3,95 euro (abbattibile fino a zero con una serie di bonus) è la seconda grande novità dell’innovativo istituto finanziario diretto dall’amministratore delegato Alessandro Foti nel corso del 2019. Restava solo Fineco (e poche altre) ad accodarsi alla strategia seguita dalle principali banche italiane per reagire ai tassi negativi sui conti correnti.

UniCredit unica eccezione

L’aumento delle spese di gestione del conto è il “trucco” impiegato dalle banche per trasferire i tassi negativi sui propri clienti scongiurando l’applicazione di quest’ultimi sui conti correnti. L’unica eccezione a riguardo è rappresentata da UniCredit, con l’amministratore delegato Mustier intenzionato a proseguire la propria linea che prevede l’attuazione dei tassi negativi sui conti correnti dei clienti più abbienti. Secondo le ultime indiscrezioni, ad essere interessati saranno le persone che dispongono nel proprio conto deposito una liquidità pari o superiore al milione di euro. In totale, la platea di utenti coinvolti è pari allo 0,1 per cento di tutti i clienti che hanno sottoscritto un conto corrente con UniCredit.

Intesa Sanpaolo la prima

Due anni fa (2017, ndr), Intesa Sanpaolo aveva introdotto per la prima volta il canone annuo sul conto corrente Zerotondo (prima offerto gratuitamente), portandolo a 10 euro all’anno. Dopo Intesa Sanpaolo si sono allineate tutte le altre banche, con Fineco l’ultima in ordine cronologico. Prima di Fineco, era stata CheBanca! ad aumentare il canone annuo di 12 euro, eliminando di fatto la possibilità di gestire gratis Conto Digital. Il giornalista del Sole 24 Ore Gianfranco Ursino nel suo approfondimento sottolinea come questo non significhi l’istituzione di un cartello tra banche al fine di limitare la concorrenza.

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