Oggi ricorre il 21simo anniversario della strage di Capaci. E mentre in tutta Italia, a partire dalla Sicilia, si susseguono eventi di commemorazione, Beppe Grillo accusa “Andreotti lo hanno seppellito o insabbiato? Abbiamo ancora al governo la gente che ha ucciso Falcone e Borsellino”. Il portavoce del M5S si è espresso così, senza peli sulla lingua, ieri, durante un suo intervento nel comizio per la campagna elettorale delle amministrative di Imola. Il riferimento, neanche troppo velato, è alla trattativa Stato-Mafia.

Falcone e Borsellino sono stati uccisi a Milano

Non è la prima volta che Beppe Grillo mette l’accento sui collegamenti tra le mattanze che hanno portato alla morte di Falcone e Borsellino e la politica.

In un post del marzo 2010 sul blog di Beppe Grillo viene riportata un’intervista ad Alfio Caruso, autore del libro “Milano ordina: uccidete Borsellino”. Il post accusa: “Falcone e Borsellino sono stati uccisi a Milano. La mafia è stato il braccio, altri lo hanno armato. Il numero di testimonianze, di pentiti, di indizi che, regolarmente, indicano nella politica e nell’imprenditoria l’origine dei delitti di Capaci e di via D’Amelio potrebbero riempire intere enciclopedie. Cui prodest? Alla mafia non sembra”.

Morte di don Gallo: sono sempre i migliori che se ne vanno

Lo spunto serve anche per una considerazione sulla morte di don Gallo, il parroco genovese, suo concittadino e personale amico, passato alla storia per il suo impegno attivo nella sinistra. I migliori se ne vanno e invece alcune situazioni restano invariate: “Se ne vanno i migliori come don Gallo, un uomo libero e un uomo che era un combattente. Non vorrei essere nei panni di Dio quando arriverà lassù ogni suo sigaro puzzolente“. E invece qui restano sempre le stesse persone, senza che si sappia il perché. [youtube]https://www.youtube.com/watch?v=Fnd3rM022Wo&fmt=8[/youtube]