Come è cambiata la vita degli italiani con lo smart working? A dircelo una ricerca svolta da Infojobs che ha fatto una panoramica dei nuovi stili di vita post lockdown. Gli italiani che lavorano in smart working, infatti, ora sono circondati da incursioni di corrieri che consegnano pacchi, continue call di lavoro e una vita sempre più connessa. 

Vita domestica e smart working

Secondo l’indagine, le video call sono ormai un’abitudine consacrata dello smart working per oltre la metà delle persone.

In tanti trascorrono al telefono la maggior parte del tempo o almeno 1 ora, con picchi di 4 ore. La video call sembra diventata una quotidianità per gli smart workers che ogni volta devono trovare la stanza con l’audio perfetto, un luogo con pochi rumori e senza interferenze facendo attenzione persino allo sfondo. Durante le video chiamate, per un’alta percentuale, non mancano problemi tecnici al microfono, oppure il video che si blocca o i vicini che fanno troppo rumore. La frase Sei in muto è quella più pronunciata durante le video call, seguite da Scusate il citofono e Chiudo la finestra, i vicini hanno deciso di tenere un concerto oggi. 

I lati negativi del lavoro agile

Altre particolarità emerse durante le conferenze da casa sono che, per la maggior parte, gli smart workers hanno a che fare con figli che urlano o giocano, familiari che fanno delle incursioni nel video, mostrandosi con mise improponibili, e altri rumori casalinghi, senza contare il gatto che passa davanti al monitor o lo stesso sfondo di casa fisso. Una questione centrale, poi, è quella della video chiamata in presenza. Non di rado qualcuno si rifiuta di apparire in video e in questo caso il pensiero ricorrente è che sia in pigiama o con una mise non adatta, oppure che stia facendo altro e non vuole apparire.

Lo smart working, insomma, ha cambiato molto la vita domestica, ora fatta di chiamate e dispositivi accesi tutto il giorno. Non a caso, secondo una ricerca, lavorare da casa ha molti vantaggi ma anche svantaggi tra cui ansia, attacchi di panico,stress e sindrome della capanna. 

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