I contagi da Covid sono esplosi anche in Italia. L’eccezione positiva del Bel Paese è finita a ridosso del Natale. I positivi sono cresciuti a una media di 50-55.000 al giorno, pur essendo crollati nella giornata di ieri a meno di 25.000 per i relativamente pochi tamponi effettuati in piene festività. Al contrario, il tasso di positività ieri è schizzato all’11,5%. E Matteo Bassetti, infettivologo primario di Malattie Infettive all’ospedale Gaslini di Genova, ha tuonato nei giorni scorsi proprio contro l’eccessivo ricorso ai tamponi per individuare i nuovi casi di Covid.

Le sue parole possono sembrare un paradosso, se è vero che sinora la comunità scientifica abbia puntato tantissimo sul tracciamento per contenere la diffusione della pandemia. Tuttavia, questa strategia per Bassetti non avrebbe più senso. Con 50.000 contagiati al giorno, spiega, i tamponi saranno centinaia di migliaia al giorno. A dire il vero, da giorni superano oramai le 8-900.000 unità, rischiando di ingolfare la rete sanitaria.

Non solo. Troppi tamponi e regole uguali a quelle di un anno fa rischiano per Bassetti di confinare da qui a poche settimane milioni di persone in quarantena. Sappiamo, infatti, che quando un soggetto risulta positivo, i suoi contatti sono obbligati all’isolamento. Tuttavia, spiega il Professore, tutto ciò non avrebbe più senso. Chi ha fatto il vaccino con 2-3 dosi, adesso se s’infetta si becca perlopiù un raffreddore di 3-4 giorni. E’ normale sottoporli a quarantena insieme ai loro contatti come un tempo?

Troppi tamponi, per Bassetti l’Italia così si ferma

Di questo passo, si chiede, da qui ad un mese chi farà il pane? Chi guiderà l’autobus? E chi andrà ad insegnare? Con 1,5 milioni di positivi, rischieremmo anche 10 milioni di italiani in quarantena. Insomma, Bassetti teme che l’eccessivo tracciamento finirà per fermare l’Italia. Il contraccolpo per l’economia sarebbe enorme.

E’ la prima volta che uno dei famosi “tele-virologi” invoca un ammorbidimento delle regole sul tracciamento dei positivi. Un’inversione di tendenza, che si spiegherebbe proprio con la necessità di convivere con un virus sempre meno letale, per quanto molto più contagioso. In effetti, i dati ci dicono che a dicembre e fino alla giornata di ieri i contagiati sono stati circa 620.000, a fronte di circa 2.770 morti, pari a un tasso di letalità dello 0,45% in questa fase. Se vi ricordate bene, siamo partiti da percentuali molto più spaventose. Nei primi mesi di pandemia, l’Italia ostentava un tasso di letalità agghiacciante del 14,5%.

Dunque, le parole di Bassetti anticiperebbero una svolta anche sul piano delle regole anti-Covid nel senso di un loro ammorbidimento e con l’obiettivo di evitare che l’incapacità di convivere con un virus sempre meno letale danneggi eccessivamente l’economia italiana. D’altra parte, ciò avverrebbe con ogni probabilità a beneficio dei soli muniti di green pass. I non vaccinati rischiano, invece, di essere sottoposti nelle prossime settimane a un vero lockdown. D’altronde, i dati stessi ci dicono che avrebbero oltre quattro volte le probabilità di contrarre il virus e oltre sei volte di finire in ospedale, nonché quasi cinque volte di morire.

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