A partire dal 10 ottobre 2017 tornerà, con entrata in vigore di un provvedimento del Ministero dell’Ambiente, il cosiddetto “Vuoto a rendere“. Tale misura (approvata nel 2015) servirà per la prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso mediante l’introduzione, su base volontaria per un anno, di un sistema attraverso il quale si restituiranno le bottiglie ancora riutilizzabili contenenti acqua o birra. Ecco dunque le informazioni a riguardo, come funzionerà e quali saranno gli obiettivi.

Vuoto a rendere, cos’è?

Nella capitale tedesca ovvero a Berlino, quando si riporta una bottiglia di plastica vuota alla cassa, vengono restituiti dagli 8 ai 25 centesimi.

In questo modo, quindi, il guadagno non è solo per chi ricicla ma anche per l’ambiente. A Berlino, il commerciante, poi, è tenuto sempre a ritirare il contenitore anche se esso non è stato acquistato presso la sua attività.

Anche in Italia, seppur in fase sperimentale per un anno, tornerà la pratica del “Vuoto a rendere“. Essa era attiva negli anni ottanta quando, riportando al commerciante un contenitore vuoto, si riceveva una piccola somma in cambio. Adesso tale pratica tornerà ma solo per gli esercenti che vi aderiranno. Lo si potrà sapere in quanto all’ingresso di un bar, ristorante o albergo verrà posto un simbolo all’ingresso.

Dal 10 di ottobre le bottiglie di vetro, plastica e quelle di materiale più solido verranno ritirate una volta che il loro contenuto interno sarà finito e, dopo un procedimento di sterilizzazione che richiede il 60% in meno di energia rispetto a quella per la creazione di un nuovo imballaggio, verranno riutilizzate fino a 10 volte in modo tale da alleggerire la raccolta differenziata e favorire anche l’ambiente.

Info Vuoto a rendere

La cauzione potrà variare da 0,05 euro  e gli 0,3 euro a seconda di lattine da 200 ML e bottiglie da un litro e mezzo. Sulla Gazzetta si legge che, al momento dell’acquisto dell’imballaggio pieno, si verserà una cauzione che si ritirerà al momento della restituzione di esso.

Se la sperimentazione dovesse portare a buoni risultati non si esclude che nei prossimi tempi, in Italia così come in Germania, nei supermercati si attiverà un sistema di riconoscimento automatico per restituire il valore dell’involucro. Tale pratica non solo aiuterebbe quindi l’ambiente ma farebbe risparmiare anche soldi.

Vi sarà in tutto l’anno un sistema di monitoraggio che valuterà la fattibilità tecnico-economica ambientale di tale sistema per capire se estendere il vuoto a rendere anche ad altre tipologie di prodotti. Il 10 ottobre 2018, quindi, si saprà con certezza se tale pratica è andata a buon fine. Nel frattempo gli esercenti potranno esporre un simbolo all’ingresso dei loro locali e così i clienti capiranno che in quel locale si effettua il vuoto a rendere.