Momenti di fuoco nell’aula del Senato dove imperversa l’atavico problema dei così detti “pianisti”. A sollevare la questione è il Movimento 5 Stelle che in aula comincia a dare battaglia a suon di video. La polemica scatta ieri dopo la diffusione di un video fatto dai senatori grillini; nel mirino dei 5 stelle finiscono il Senatore del Pdl Lucio Malan, ma arriveranno anche accuse per esponenti come Roberto Formigoni e Franco Carraro. Toni concitati e nervi tesi, con un successivo scambio di epiteti tra il capogruppo dei 5 Stelle Vito Crimi e il senatore Carlo Giovanardi (Pdl).

Passati gli scontri e lo scambio di accuse, Pietro Grasso chiederà precisazioni in merito alla pubblicazione del video, affermando – in un secondo momento – che è “vietato fare riprese con videocamere o telefoni in aula”, invitando poi: “gli autori del documento che viene riprodotto sul web a eliminare questa evidente, e uso un eufemismo, anomalia”. [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=yiF3vLKmpZI[/youtube] Lucio Malan, replicando alle accuse, afferma che il video circola ancora in rete, ignorando la richiesta della rimozione e rilancia dicendo: “ho chiesto di essere messo in congedo e non potrò votare fino a quando un organo di questo parlamento può permettersi di dire che i voti al Senato sono irregolari. Io non posso votare in una situazione del genere”. Dal mondo politico varie le reazioni, Malan incassa la solidarietà per l’accaduto da Renato Schifani (Pdl), a cui si aggiungono le parole di Alessandra Mussolini che inveisce contro il Movimento 5 Stelle perché lucra sulle spalle del mondo politico, mentre Luigi Zanda (capogruppo Pd al Senato), sottolinea come la vicenda rallenti i lavori e mortifichi l’istituzione stessa.