Ray Dalio, fondatore di Bridgewater, ha un messaggio per i Millennial: “Se non possiedi oro, non capisci né di storia né di economia”. Una posizione forte quella presa dal numero uno di Bridgewater, che può contare su un patrimonio gestito pari a 160 miliardi di dollari (dati aggiornati al 2019). In sostanza, Ray Dalio sta consigliando – per usare un eufemismo – alle nuove generazioni di avere anche l’oro tra gli asset disponibili nel proprio portafoglio. La stessa crisi scatenata dal coronavirus favorisce l’oro stesso, visto il debito insostenibile venutosi a creare dopo anni di politiche monetarie che hanno condotto i mercati sempre più in alto, come spiegato nel suo approfondimento per Business Insider Gianluca De Stefano, fondatore del blog Investire Come I Migliori.

Le caratteristiche intrinseche dell’oro

Perché l’oro è così speciale? La sua unicità è da ricercarsi nelle proprietà intrinseche del metallo: non è ossidabile, non evapora, non è infiammabile, non liquefa e non è radioattivo. Non solo: De Stefano ricorda anche come l’oro sia uniforme, duraturo e malleabile, comportandosi dunque in maniera perfetta come riserva di valore.

L’oro e le recessioni

Come si comporta l’oro durante le recessioni? Durante la Grande recessione (cominciata nel 2007 negli USA con lo scoppio della crisi immobiliare e dei subprime), mentre il listino S&P500 perdeva il 50 per cento del suo valore, l’oro cresceva del 25 per cento. Lo stesso discorso può essere collegato alla Grande Depressione del 1929: mentre i mercati e le materie prime crollavano, l’oro manteneva la propria forza.

Flussi oro: cosa è successo negli ultimi 5 anni

Il 70 per cento della domanda ha preso la direzione dei Paesi emergenti. Di questa percentuale, si calcola che metà sia finita a Cina e India. Storicamente, l’oro va dove i capitali sono in aumento, quindi nelle nazioni che saranno le prossime protagoniste della ripresa economica.

E tutti gli indizi sembrerebbero far pesare la bilancia a favore della Cina.

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