Le previsioni sulle quotazioni dell’oro per il 2023 sono tutte al rialzo, con alcuni analisti di fama internazionale che lo vedono addirittura a 4.000 dollari (più del 100% dalle attuali quotazioni). Seppur tali cifre possano apparire un po’ azzardate (e a noi lo sembrano), non c’è dubbio che l’anno in corso potrebbe essere quello dell’oro, verosimilmente. Perché? Per una serie di ragioni che presto andremo ad analizzare.

Da un punto di vista tecnico, il metallo prezioso sta attraversando un trend rialzista di lungo periodo e non c’è ragione di pensare ad una sua imminente inversione.

Come se non bastasse, in questi ultimi giorni si è assistito ad un importantissimo segnale di rialzo che fa ben sperare in un veloce ritorno ai suoi massimi storici, a breve forse superati. Vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo.

Quotazione oro a 4.000 dollari: quali sono le cause?

L’oro, come ormai ben sappiamo, è considerato il bene rifugio per eccellenza. È infatti particolarmente apprezzato in fasi di incertezza economica come quella che stiamo vivendo in questo periodo. Guerra in Ucraina, rialzo dei tassi d’interesse e inflazione alle stelle sono infatti tutte variabili che fanno aumentare sensibilmente il prezzo di questo asset.

Juerg Kiener, amministratore delegato e chief investment officer di Swiss Asia Capital, intervistato di recente dalla CNBC, ha affermato che i prezzi dell’oro potrebbero arrivare addirittura a 4.000 dollari l’oncia nel 2023 (ad oggi siamo intorno ai 1.800 dollari). Nel primo trimestre di quest’anno, ha spiegato Kiener, molte economie potrebbero dover fare i conti con una piccola recessione. Un contesto del genere renderebbe inevitabilmente più attraente investire nel metallo prezioso.

Al quadro si aggiunge un ulteriore dato: alcune banche centrali stanno aumentando le proprie riserve d’oro e probabilmente continueranno a farlo anche nei prossimi mesi. La banca centrale cinese, ad esempio, soltanto a dicembre ne ha acquistato per ben 1,8 miliardi di dollari, portando il suo valore totale a circa 112 miliardi.

 Nell’ultimo ventennio, l’oro si è affermato come l’asset class più performante, battendo anche indici azionari più importanti e conosciuti come l’S&P 500 o l’MSCI World Index.

Ciò nonostante, noi vogliamo dire la nostra (per quanto controversa): la previsione di Kiener riguardo all’oro a 4.000 dollari ci sembra a dir poco azzardata. Certo, tutto può succedere, soprattutto in campo investimenti, ma ci sembrano ancora basse le probabilità che le quotazioni dell’oro possano davvero raggiungere quel picco. Tuttavia, in questi ultimi giorni, l’oro è uscito da una fase di accumulazione che durava ormai da parecchio tempo, fornendo un segnale rialzista davvero importante (almeno nei confronti dell’euro).

Ecco il segnale tecnico che stavamo aspettando

In basso è possibile osservare il grafico del prezzo dell’oro nei confronti dell’euro negli ultimi 10 anni (time frame settimanale). Come è possibile notare, la tendenza di lungo periodo è chiaramente al rialzo.

XAU EUR 10 anni

XAU/EUR 10 anni

A questo punto, è lecito affermare che è molto più probabile un proseguimento del trend di base nella quotazione dell’oro che non una sua inversione: regola numero 1 dell’analisi tecnica. Adesso, però, concentriamoci su un periodo più breve. Da febbraio del 2022 (dunque da quasi un anno), l’oro si è trovato in una fase di accumulazione, con la formazione di quello che in gergo viene definito come un triangolo discendente, che culmina con la rottura del precedente massimo e del triangolo stesso. Come è possibile notare, ogni ritracciamento all’interno della figura è sempre più piccolo (da un 10,50% si è passati a un 3,50%), classico movimento da “accumulazione”. La rottura del triangolo avviene al rialzo e con la formazione di un’ottima “long white candle” (candela caratterizzata da un corpo lungo e con piccole o inesistenti ombre superiori e inferiori).

XAU/EUR segnale rialzista

XAU/EUR – segnale rialzista

Come già accennato, si tratta di un ottimo segnale rialzista che fa ben sperare in una prosecuzione del trend di fondo, che finalmente sembrerebbe aver ripreso il suo cammino. Siamo proiettati verso quotazioni dell’oro a 4.000 dollari? Probabilmente no. Il primo obbiettivo di prezzo è sicuramente il raggiungimento del precedente massimo storico a quota 1.900 euro e 2.070 dollari. E poi? Si vedrà.

Come investire in oro?

Esistono diversi modi per investire nel metallo prezioso. Tralasciando strumenti finanziari come CFD o Futures, adatti a operatività più dinamiche e speculative, qui ne vogliamo citare solamente due:

  • acquistando oro fisico da investimento (lingotti o monete con una purezza superiore al 90,9%);
  • acquistando un ETF (o per meglio dire un ETC) che ne replichi il suo andamento.

Riteniamo quest’ultimo strumento come il modo più efficiente per investire in oro. Solitamente, lo spread bid/ask dell’oro fisico è molto più alto a causa dei costi di produzione del lingotto o moneta, di trasporto e di custodia, per non parlare poi della rischiosità e della sua minore liquidabilità. Un ETF ha dei costi davvero bassi (e uno spread molto contenuto) ed è possibile acquistarlo e venderlo in qualsiasi momento. Di recente, il blog MyETF.it ha stilato una classifica dei migliori ETF sull’oro acquistabili sulla borsa italiana, a cui vi rimandiamo per completezza di informazione.

Come sempre, vi ricondiamo che le informazioni presentate in questo articolo non sono in alcun modo da intendere come sollecito all’investimento e non rappresentano attività di consulenza finanziaria. Ogni scelta di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore.