Ikea può iniziare a tremare. Il colosso svedese dell’arredamento low cost, che di recente sembra aver cambiato leggermente politica puntando a prodotti di qualità con l’innalzamento dei prezzi, avrà un concorrente con cui dover fare i conti. La catena tedesca Poco e il gigante austriaco dei mobili XXXLutz hanno concluso il procedimento di fusione creando così un colosso dei mobili low cost che potrebbe dare del filo da torcere ad Ikea anche per quanto riguarda il fatturato.

Ikea deve iniziare a tremare?

Il mercato tedesco per Ikea continua ad essere uno dei più importanti, ben il 15% del fatturato complessivo per 4,9 miliardi di euro.

Ora però le cose potrebbero cambiare con la fusione di Poco e XXXLutz. I due colossi, ora fusi, non arrivano in ogni caso ai numeri della catena svedese: Ikea conta 149mila dipendenti contro i 28mila del nuovo gigante austro-tedesco, la svedese vanta 400 filiali in tutto il mondo contro le 217 del concorrente mentre per il fatturato siamo su uno 36,3 miliardi per Ikea contro 6 miliardi. Questo a livello globale, dove, almeno per ora, Ikea non sembra dover temere nemici ma tutto potrebbe cambiare in Germania dove il fatturato dei due colossi uniti arriva a 3,8 miliardi contro i 4,9 già citati di Ikea, una differenza on insuperabile insomma.

Strategie diverse e la presenza in altri paesi

Come scrive anche La Stampa, il colosso svedese negli ultimi anni ha cercato di cambiare strategia puntando a mobili esclusivi e prezzi un pò più cari mentre Poco e XXXLutz mirano fortemente a mobili low cost, offerte stracciate e insomma alla quantità piuttosto che alla qualità. La guerra commerciale insomma potrebbe iniziare dalla Germania ma non è detto che non vada ad espandersi ad altri paesi. Il mobilificio austriaco infatti, inizialmente era specializzato in mobili in stile alpino fino agli anni ’70 quando è iniziato il piano di espansione che lo ha portato a diventare una delle aziende top in Europa.

Addirittura, oltre agli altri mega store aperti in altri paesi, XXXLutz ha puntato anche alla Svezia aprendo uno store a Malmo un “colpo basso” contro Ikea. Oggi i punti vendita sono aperti anche in Svizzera e nei Paesi balcanici, oltre che in Austria e Germania. La fusione con Poco non farà che potenziare l’azienda, Ikea è avvertita.

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