Difficoltà inattese per il nuovo governo Pd – 5 Stelle. Il vertice di ieri sera, iniziato alle ore 21 alla presenza di Di Maio, Zingaretti e il premier uscente Conte è terminato con una fumata grigia. Nessuna intesa tra i due partiti, in sostanza manca ancora l’accordo sul nome del Presidente del Consiglio. Il M5S pone come condizione fondamentale la conferma di Giuseppe Conte, l’unica figura che verrebbe accettata dalla base in un’eventuale nuova esperienza di governo non più con la Lega ma con il Partito democratico.

Ecco le ultimissime notizie dopo l’incontro durato quattro ore.

M5S vuole chiarezza su Conte

Da giorni i grillini hanno posto il Conte bis (o Conte 2, per porre una differenza sostanziale rispetto all’ormai ex esperienza di governo con la Lega di Matteo Salvini) come condizione indispensabile per la nascita di un esecutivo giallorosso. A meno di 48 ore dalle nuove consultazioni del Capo dello Stato, sia il Pd che il 5 Stelle fanno capire che manca il via libera sul nome del Presidente del Consiglio. Fonti grilline, citate da Repubblica, sottolineano inoltre la mancata discussione sui programmi chiave. Tra questi, la manovra di bilancio per il 2020, i decreti sicurezza e la riforma della giustizia.

Zingaretti conferma l’indisponibilità all’ingresso in un governo giallorosso

Secondo le indiscrezioni raccolte da Open, intanto, appare ormai confermata la scelta di Nicola Zingaretti. Il nuovo segretario del Partito democratico ha ribadito la propria indisponibilità a entrare da protagonista in un futuro governo Pd – 5 Stelle. Al suo posto, invece, dovrebbe esserci Dario Franceschini, che da tempo si batte all’interno del Partito democratico per l’intesa con il Movimento 5 Stelle. Dovrebbe essere proprio l’ex ministro della Cultura il vicepremier unico di Conte, con Luigi Di Maio che dunque vedrebbe perdere la propria attuale posizione che condivide con Matteo Salvini.

Questa mattina, a partire dalle 11, ci sarà un nuovo vertice tra i dem e i 5 Stelle per per cercare di trovare la quadra e presentarsi alle consultazioni di domani con un’intesa di massima sul nuovo esecutivo.

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