Il mercato delle crypto è in boom. Dall’inizio dell’anno, le quotazioni di Ether sono esplose di oltre il 500%, mentre quelle di Bitcoin sono più che raddoppiate. Ma saremmo probabilmente solo agli inizi di un trend rialzista sostenuto e di lungo periodo. Ad esempio, Goldman Sachs prevede che Ether si attesterà a 8.000 dollari a fine anno, in netta crescita rispetto al record di 4.670 dollari toccato mercoledì scorso. Ancora più eclatanti sono le previsioni di Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, società informatica ormai dedita praticamente più all’acquisto di Bitcoin che ad altro.

La svolta con gli ETF per Bitcoin

Il manager ritiene che il mercato delle crypto svolterà definitivamente e in grande stile con i primi ETF per Bitcoin a Wall Street. Spiega che, a suo avviso, questi fondi attireranno inizialmente decine di miliardi, successivamente centinaia e nel giro di alcuni mesi “migliaia di miliardi di dollari”. A dire il vero, già in ottobre sono stati autorizzati dalla SEC gli ETF sui futures in Bitcoin. Due i debuttanti: ProShares Bitcoin Strategy ETF e Valkyrie’s Bitcoin Strategy ETF. Il primo ha raccolto già 1 miliardo di dollari in pochi dollari, il secondo un po’ meno.

Ma una cosa sono gli ETF che investono in Bitcoin, un’altra gli ETF sui futures. Lo stesso Saylor ammette che i primi esistono già in Canada, sebbene il mercato americano sarebbe tutta un’altra cosa. MicroStrategy ha acquistato in poco più di un anno 114.042 Bitcoin, equivalenti a oltre 7 miliardi di dollari. In borsa, la società capitalizza intorno a 8,3 miliardi.

Crypto Smart crede nel boom dei token digitali

In Italia, la compravendita di crypto è possibile su una piattaforma exchange interamente nazionale. Si chiama Crypto Smart (www.cryptosmart.it), i cui fondatori e soci risultano tra i più convinti sostenitori delle potenzialità di questo mercato ancora relativamente nuovo.

Lo spiega Alessandro Ronchi, che così sintetizza le ragioni per cui ritiene che il boom del mercato crypto abbia solide basi:

Dall’inizio della crisi Covid, per tenere in vita l’economia, è stata stampata il 35% di moneta fiat in più. Ad esempio, la moneta fiat in circolazione, la money supply di dollari, è passata da 16.000 miliardi a 21.000 miliardi di dollari. In questo contesto macroeconomico di forte svalutazione e inflazione monetaria, che sta continuando al ritmo del 10%-20% all’anno, qualsiasi asset class che non sia moneta fiat o debito denominato in fiat sta crescendo; in particolare, le “criptovalute” costituiscono la protezione perfetta per il mantenimento del potere d’acquisto nel lungo periodo, perché non possono essere stampate a piacimento dalle banche centrali.

Dunque, l’offerta di moneta tradizionale (euro, dollari, sterline, yen, etc.) sta crescendo smisuratamente e gli investitori si sono messi a caccia di asset non direttamente manovrabili dalle banche centrali per i loro obiettivi di politica economica. Ciò spiegherebbe l’afflusso di capitali, anche istituzionali, sul mercato delle “criptovalute” e la conseguente esplosione dei prezzi di alcune di esse come Bitcoin ed Ether. Crypto Smart sta cercando di sensibilizzare la clientela italiana circa queste nuove opportunità d’investimento, alternative o complementari agli asset finanziari tradizionali.