In principio fu il Fintech. All’alba del 2020, invece, ecco entrare in maniera prepotente il concetto di Insurtech, vale a dire l’unione delle compagnie assicurative con le start-up tecnologicamente più avanzate. Oltre alle piccole società che hanno promosso la rivoluzione digitale, impossibile non citare i giganti del tech come Amazon, Google e le stesse Facebook e Alibaba. In un interessante approfondimento, il giornalista Fabio Sottocornola del Corriere della Sera rilancia il concetto di Insurtech proponendo un recente studio di Everis e Ntt Data.

Gli investimenti in start-up operanti nel campo delle assicurazioni superano gli 11 miliardi

La terza edizione dell’Insurtech outlook ha evidenziato numeri da capogiro riguardo agli investimenti compiuti nelle start-up impegnate nel campo delle assicurazioni. Nel triennio 2016-2018, il valore degli investimenti è stato pari a 11 miliardi. Il doppio rispetto a quanto raccolto nel periodo precedente (2010-2015). I settori più finanziati sono salute (3,5 miliardi), processi di pagamento (2,7 miliardi), automobile (1,5 miliardi), casa (0,8 miliardi), vita (0,8 miliardi). Soltanto il comparto salute ha registrato una crescita del 153%. Le grandi compagnie assicurative scommettono quindi forte sull’esplosione dell’Insurtech, definito da Stefano D’Ellena (head of insurance di Everis) come un mondo autonomo rispetto al Fintech.

Il ruolo di Amazon e Google

In un recente sondaggio, più di 8 persone su 10 si dicono convinte che nell’arco dei prossimi tre anni Amazon sarà in grado di distribuire e vendere polizze assicurative di altre compagnie. Anche Google seguirà le orme di Amazon, anche se la fiducia in questo caso si attesta al 65%. Sempre stando a quanto dichiarato da Stefano D’Ellena, sia Amazon che Google si limiteranno a ricoprire un ruolo di partner o provider di informazioni per altre compagnie assicurative, dal momento che risulterebbe difficile entrare in un mercato come quello assicurativo che ha normative locali con offerte standard su scala globale. L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata dalla Cina e, nel caso specifico, dal colosso Alibaba, la quale potrebbe servirsi dell’intelligenza artificiale per promuovere il business delle assicurazioni in rete.

Leggi anche: Amazon e gli algoritmi di ricerca che favorirebbero i prodotti più redditizi: l’inchiesta del Wall Street Journal