Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) bacchetta e il Paese sovrano esegue la lezione impartita. Questa sembra essere la dinamica che accomuna un pò tutti i Paesi dell’Eurozona coinvolti nella crisi, prima finanziaria, e ora anche drammaticamente economica. Adesso si guarda alla Francia di Hollande che potrebbe rischiare come Italia e Spagna.  

Pil Francia: le nere previsioni dell’Fmi

Nel suo rapporto annuale su Parigi, l’ FMI guidato dalla francese Christine Lagarde infatti prevede un’espansione del Pil francese nel 2013 deludente e al di sotto delle aspettative: + 0,4%.

 Il report mette in evidenza la stabilità sistemica infatti il comparto banche transalpine è giudicato come solido pur correndo ancora ”rischi” dovuti alle turbolenze di mercato dell’area euro. Ma il problema individuato dall’organismo internazionale è la scarsa produttività messa in moto dall’economia transalpina. Cosa consiglia il fondo? La ricetta prevede l’attuazione di una serie di riforme strutturali per aumentare la concorrenza sul mercato e rilanciare la competitività.  Si raccomanda quindi un ammodernamento del mercato del lavoro, visto come troppo ingessato, che nelle intenzioni dell’organismo internazionale dovrebbe spingere un aumento consistente della competitività e allontanare così il declino industriale del Paese.Il crollo di competitività dell’industria francese è confermato dal dato sul deficit commerciale passato dal 6,3% del 1990 al 3,3% nel 2011. Il rapporto annuale FMI in Francia desta ancora più preoccupazioni alla luce del rapporto commissionato dal governo di Parigi all’esperto Louis Gallois. L’industriale, ex numero uno di Eads, nei giorni scorsi ha diffuso i risultati di quella che lui stesso ha definito una “grave diagnosi del declino dell’industria francese”. Gallois individua nel taglio del costo del lavoro il fattore di rilancio decisivo per l’economia francese e suggerisce una riduzione del cuneo fiscale  per 30 miliardi. Il governo francese ha immediatamente recepito le indicazioni: a meno di ventiquattrore dalla pubblicazione del rapporto, il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault ha infatti annunciato un piano da 20 miliardi di euro per sgravare il costo del lavoro.
Come trovare le risorse? Il consistente taglio pari quasi all’1% del Pil sarà finanziato da un aumento dell’Iva e da nuovi tagli alla spesa pubblica. Agli esperti di finanza pubblica tocca ora l’arduo compito di far tornare i conti…