L’incidente avvenuto a Foggia, che è costato la vita a 12 persone, ha riacceso i fari sul caporalato, una delle piaghe del Centro Sud che ancora resiste indisturbata. Le dichiarazioni dei ministri più importanti non si sono fatte attendere. Secondo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la legge esistente del caporalato va aggiornata. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha annunciato un concorso straordinario per l’assunzione di ispettori del lavoro. Per il governo gialloverde è intervenuto, infine, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Il premier ha promesso di restituire dignità ai lavoratori.

 Sud e Nord, due facce della stessa medaglia

 Il caporalato al Sud e le false cooperative al Nord Italia sono due facce della stessa medaglia. In un interessante approfondimento condotto dalle giornaliste Laura Cavestri e Vera Viola de Il Sole 24 Ore, si è puntato il dito contro la natura strutturale del problema. L’assenza cioè di centri per l’impiego e bus navetta (in grado di trasportare i lavoratori presso i campi) al Sud e al Nord, dove invece si estendono le ombre del caporalato e delle false cooperative. Nelle regioni meridionali c’è poi un altro problema. Se al Nord la meccanizzazione nella raccolta dei pomodori ha raggiunto il 100 per cento, al Sud la percentuale si attesta al 90 per cento. In quel 10 per cento si insinuano le maglie del caporalato, con immigrati e italiani disposti a lavorare chi per 20 euro per 11 ore chi gratis al solo scopo di raggiungere i contributi mancanti per andare in pensione.

 Cosa è stato fatto in Gran Bretagna

 Anche l’Inghilterra, a suo tempo, ha conosciuto la piaga del caporalato. Oggi, però, la Gran Bretagna può essere presa come esempio dall’Italia. Gli inglesi, per risolvere il problema, hanno riunito gli immigrati che prima rispondevano al caporale in delle vere cooperative, quest’ultime gestite dai lavoratori stessi, dando così scacco matto ai caporali.

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