Il mondo dei call center continua ad essere sotto osservazione. Dopo il caso di Taranto, dove alcuni dipendenti hanno denunciato una situazione al limite dell’assurdo, con uno stipendio da 90 euro al mese, il Ministero del Lavoro fa chiarezza su quello che deve essere il salario minimo per un lavoratore di call center, dal primo al settimo livello. I numeri qui riportati fanno riferimento al terzo livello, che corrisponde all’addetto al call center, vale a dire colui che realizza la chiamata a casa.

Quanto deve guadagnare chi lavora al call center

La retribuzione tabellare fornita dal Ministero del Lavoro in data 29 dicembre stabilisce che un lavoratore di call center di terzo livello deve guadagnare uno stipendio minimo di 11.958,96 euro, a cui vanno a sommarsi 6.192,84 euro di contingenza, 123,96 euro di Edr, 1.170,24 euro di anzianità e 260,00 euro di Egr, per un totale complessivo di 19.651,28 euro. Nella sezione “Altri Oneri”, alla lettera B della tabella presentata dal nostro ministero, vi è indicato anche l’importo della Tredicesima, pari a 1.714,19 euro, mentre il Tfr è fissato a 1.650,70 euro. Nella scheda C figurano gli oneri previdenziali e assistenziali. Sotto la voce dell’Inps, l’importo riportato è 7.147,28 euro, mentre l’Inail 98,28 euro. Il totale costo annuo arriva 31.945,61 euro, se si tiene conto appunto delle voci sulla previdenza, tredicesima e TFR, con un costo medio all’ora pari a 21,58 euro ed un costo al minuto di 0,42 centesimi.

Per fare un confronto immediato, basti pensare che i dipendenti del call center di Taranto erano arrivati a guadagnare 33 centesimi all’ora, rispetto ai 21,58 euro fissati qualche giorno fa dal Ministero del Lavoro attraverso il D.D. numero 123 del 29 dicembre 2017, la cui tabella è consultabile nella categoria temi e priorità, accedendo alle sezioni Rapporti di lavoro e relazioni industriali / Focus on / Analisi economiche costo lavoro.

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