Dal 27 gennaio la banconota da 500 euro non sarà più prodotta. Per la maggior parte dei cittadini non si tratterà di un grande cambiamento visto e considerato che in pochi vanno in giro con una banconota dal peso così importante. La notizia era arrivata poche settimane fa, ora quel momento si avvicina. Con qualche eccezione. La  Banca nazionale austriaca e la Banca federale tedesca continueranno a produrre la banconota fino al 26 aprile prossimo per motivi logistici.

Che cosa cambierà in sostanza

Le banconote da 500 euro non sono così diffuse, in circolazione ce ne sarebbero circa 520 milioni ma il loro valore è molto più importante: 260 miliardi di euro.

A partire dal 27 gennaio le banche centrali dei paesi dell’Eurozona smetteranno di produrle e quelle ancora in circolazione continueranno ad avere valore normalmente fino allo smaltimento. Questo significa che chiunque sia in possesso di banconote da questo taglio potrà utilizzarla normalmente come mezzo di pagamento o essere scambiate in banca senza nessun problema. Anche banche, cambiavalute e gli altri operatori commerciali potranno usare le banconote da 500 euro e riammetterle.  Le uniche eccezioni per motivi logistici riguardano la Germania e l’Austria, dove la produzione continuerà fino ad aprile.

Perché le banconote da 500 euro non esisteranno più? La decisione è stata presa perché sono considerate un mezzo di pagamento poco sicuro ossia usate spesso per traffici illegali.

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A maggio arrivano le banconote da 100 e 200 euro

Mentre le banconote da 500 euro non saranno più prodotte quelle da 100 e 200 euro, sicuramente più popolari, si stanno rinnovando con il passaggio alla serie Europa. Queste entreranno in vigore a partire dal 28 maggio 2019 e andranno a sostituire i vecchi tagli attualmente in circolazione. Le nuove banconote saranno più sicure e a prova di falsari, avranno la stessa altezza di quella da 50 euro, nella parte superiore della striscia argentata si trova un ologramma con satellite in cui è presente un simbolo dell’euro che gira intorno al numero.

Il contante piace ancora, soprattutto agli italiani. Il 78,8% dei pagamenti viene ancora fatto in contanti a differenza dei pagamenti con carta di credito a quota 39%. Questa preferenza è stata spiegata, secondo gli esperti, dall’andamento del Pil e dell’inflazione, ma anche la propensione al risparmio in tempi in cui il contante meglio si presta ad essere “accantonato”. La banconota da 100 euro è quella più richiesta, il tasso è pari al 7,3% e il loro valore è pari a 272 miliardi. Come dicevamo, le nuove banconote da 100 e 200 euro inizieranno a circolare da maggio, nel frattempo saranno ottimizzati i sistemi di controllo contro la contraffazione.

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