Dopo i cioccolatini svizzeri Moretti e la crema sbiancante di Johnson & Johnson anche la nota azienda di cosmesi e bellezza Oréal ha deciso di togliere la parola «bianco» e «sbiancante» dai suoi prodotti a seguito delle proteste anti razziali dopo la morte di George Floyd, l’afroamericano 46 enne soffocato durante l’arresto a Minneapolis, che ha dato vita al movimento Black Lives Matter.

Anche Oréal toglie la parola sbiancante

Nelle ultime settimane in tutto il mondo si sono svolte delle proteste anti razziali, che per riflesso hanno coinvolto anche alcuni prodotti di note aziende considerati razzisti.

Dapprima erano stati colpiti i noti cioccolatini svizzeri, poi ero toccato a Johnson & Johnson, che per evitare un danno di immagine a causa dell’impopolarità della crema sbiancante venduta in Asia, ha deciso di toglierla dal mercato direttamente. Ora anche Oréal ha dovuto adeguarsi cancellando le parole white/whitening e fair/fairness da tutti i prodotti cosmetici venduti. La nota azienda non ha dato molte spiegazioni ma ha semplicemente deciso di togliere dalla descrizione le parole che rimandano al concetto di “bianco” e “chiaro” che potrebbe essere visto con una connotazione negativa.

Unilever ha cambiato nome alla crema

La decisione della nota azienda arriva dopo che Unilever ha scelto di rinominare la crema sbiancante «Fair&Lovely» solo con il nome «Fair». “Vogliamo puntare ad un modello più inclusivo- ha sottolineato detto Sunny Jain, dirigente della compagnia- Abbiamo capito che i termini piacevole, bianco e luminoso suggeriscono tutti la stessa idea di bellezza, che non copre tutta la realtà”. L’impressione è che saranno molte le aziende che seguiranno questo filone, un cambiamento di marketing molto importante che fino ad oggi tendeva a difendere un modello estetico molto preciso mentre d’ora in avanti saranno celebrati tutti i tipi di pelle.

 

Nel caso de l’Oréal sicuramente si tratta di una scelta commerciale che mira ad evitare un danno di immagine e una certa impopolarità anche a seguito delle decisioni di altri colossi che si sono adattati al momento. L’azienda ha twittato di essere “solidale con la comunità nera e contro l’ingiustizia di qualsiasi tipo. Ne vale la pena parlare”.

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