AmicoPolis è un social network italiano molto conosciuto nel nostro Paese. Negli ultimi giorni, la Guardia di Finanza ha portato alla luce una maxi truffa operata dai proprietari della società collegata alla piattaforma social. L’indagine ha certificato come 19 persone siano state truffate per oltre mezzo milione di euro (528 mila euro la cifra esatta). Alla base della truffa il “solito” schema Ponzi, conosciuto nel settore dell’economia come sistema piramidale finanza.

Il giudizio della Banca d’Italia su AmicoPolis

Anche la Banca d’Italia si è interessata al caso AmicoPolis, definendo in questi termini il progetto finanziario che c’era alle spalle del noto social network made in Italy: “[…] Il sistema delineato appare suscettibile di configurare uno schema piramidale.

Le remunerazioni garantite agli iscritti non provengono da profitti veri, ma dall’adesione di altri soggetti che a loro volta sono attratti da tali guadagni. Dunque è possibile la creazione e la propagazione di un effetto a catena”.

La maxi truffa di AmicoPolis

Il social network italiano AmicoPolis permetteva ai nuovi iscritti di comprare pacchetti d’investimento, con la promessa di un rendimento fuori mercato (con percentuali di interesse superiori al 10 per cento, fino a raggiungere punte del 13 per cento). I soldi investiti però non soltanto non consentivano di ottenere alcun tipo di interesse, ma si volatilizzavano davanti agli occhi degli iscritti al social network. Gli utenti che per primi sono caduti nello schema piramidale architettato da AmicoPolis hanno denunciato la loro disavventura in rete, parlando in termini di “grande truffa” e “brutta esperienza”.

Un suicidio

Dopo essere stato truffato dal sistema di AmicoPolis, un uomo di 41 anni si è suicidato. Aveva investito una somma di 50 mila euro, con la promessa di un interesse mensile tra il 9 e 13 per cento. Investimento che, nel giro di poco tempo, si è rivelato un fallimento. L’uomo ha perso il suo denaro e si è suicidato.

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