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Oggi: 05 Dic, 2025

Dall’Agenzia delle Entrate 500 euro di rimborso, ecco la nuova email phishing

Dall'Agenzia delle Entrate ecco la falsa email che annuncia l'arrivo di 500 euro di rimborso, ecco la nuova puntata della truffa phishing.
3 mesi fa
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Foto © Investireoggi

La fase di calendario 2025 è quella in cui i contribuenti italiani attendono con ansia l’arrivo dei rimborsi fiscali da modello 730. In base alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi, c’è chi ha già ricevuto il rimborso direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione, e chi invece deve ancora riceverlo, magari perché ha utilizzato la formula del modello 730 senza sostituto.

In questo caso il rimborso viene accreditato direttamente dal Fisco sul conto corrente indicato dal contribuente. Una situazione che, purtroppo, si trasforma anche in terreno fertile per truffatori e malfattori.

Proprio in questi giorni, infatti, sono arrivate nelle caselle di posta elettronica di molti contribuenti delle email che annunciano un rimborso da 500 euro.

Una truffa di phishing. Ecco perché serve la massima cautela.

Dall’Agenzia delle Entrate 500 euro di rimborso? Attenzione alla nuova email di phishing

Il termine phishing indica una tecnica fraudolenta usata da criminali informatici per carpire dati sensibili dei cittadini e sfruttarli a scopi illeciti.

La nuova email, apparentemente inviata dall’Agenzia delle Entrate, riproduce loghi e grafica ufficiali, rendendola credibile e ingannevole. Il messaggio promette un rimborso da 500 euro e spinge molti contribuenti, in attesa di soldi dal Fisco, a cliccare sul link contenuto o addirittura a scannerizzare un QR code.

Seguendo le istruzioni, l’utente viene invitato a scegliere tra diversi istituti bancari per ricevere il rimborso: un espediente che permette ai malfattori di accedere a dati bancari e personali.

Come difendersi dalla falsa email dell’Agenzia delle Entrate

Il consiglio principale è uno: non aprire la comunicazione e cestinarla immediatamente.

È estremamente raro che l’Agenzia delle Entrate invii comunicazioni di questo tipo via email.

Soprattutto, il Fisco non chiede mai credenziali, dati bancari o anagrafici tramite posta elettronica.

L’Agenzia stessa ha preso le distanze da simili comunicazioni, pubblicando sul proprio portale istituzionale una sezione dedicata: “Segnalazioni e approfondimenti”, accessibile liberamente e senza autenticazione tramite SPID, CIE o CNS.

Fornire inconsapevolmente informazioni sensibili attraverso il phishing significa esporre i propri dati personali, bancari e credenziali di accesso ai truffatori.

Attenti a non cadere in errore: i malfattori si moltiplicano

Oggi, se arriva un’email con la promessa di un rimborso da 500 euro, è facile scambiarla per autentica, soprattutto se si è davvero in attesa di un rimborso fiscale.

Lo stesso accade con finte comunicazioni di Poste Italiane che annunciano bonifici ricevuti, o con messaggi falsi dell’INPS che informano dell’accoglimento di una domanda di pensione o di NASpI.

La regola da seguire è chiara: non aprire mai email sospette. E diffidare di ogni comunicazione che sembra provenire da enti pubblici ma che richiede dati sensibili. Un ente istituzionale non invia mai richieste di questo tipo via email o SMS.

Le truffe informatiche sono pericolose: meglio non rischiare e cestinare subito questi messaggi.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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