Coronavirus e viaggi: compagnie aeree che hanno cancellato o ridotto i voli per l’Italia

Continuano le restrizioni dei paesi esteri, ecco le compagnie aeree che hanno deciso di cancellare o ridurre i voli per il nostro paese.
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5 anni fa
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Ripresa trasporto aereo

Continuano le misure restrittive degli altri paesi mondiali verso l’Italia a causa del coronavirus. Anche le compagnie aeree si adeguano e molte stanno cancellando voli per il Nord Italia. La situazione appare drammatica per i vettori. Alitalia ha deciso di allungare la cassa integrazione per altri 7 mesi, dal 24 marzo al 31 ottobre, per quasi 4mila dipendenti. I sindacati però hanno chiesto l’intervento del governo. 

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Non solo Alitalia, anche EasyJet, British Airways e Lufthansa

A causa del calo della domanda per i voli verso l’Italia, anche EasyJet ha deciso di cancellare i voli.

Abbiamo registrato un significativo calo della domanda e dei fattori di riempimento da/per le nostre basi del Nord Italia, stiamo assistendo a un indebolimento della domanda anche negli altri mercati europei in cui operiamo, di conseguenza saremo costretti a cancellare alcune frequenze, in particolare su rotte da e per l’Italia, pur continuando a monitorare la situazione e adattando il nostro programma di voli alla domanda” ha detto in una nota la compagnia aerea.

Stessa mossa di Wizz Air che ha ugualmente deciso di cancellare molte rotte verso il Nord Italia a causa delle flessione della domanda. In particolare sarà cancellato il volo Podgorica – Milano fino al 2 aprile. British Airways, invece, ha deciso di cancellare fino al giorno 11 marzo i voli per Milano a causa della scarsa domanda. In totale sono 22 i voli cancellati a causa delle prenotazioni in forte calo. La compagnia ha fatto sapere anche di aver cancellato 56 voli con partenza dagli scali di Heathrow e Gatwick e con varie mete, tra cui Bologna, Venezia e Torino. Intanto il Governo britannico non intende, per ora, procedere ad alcun provvedimento ritenendolo una misura controproducente in termini di sicurezza.

 

La compagnia aerea Lufthansa, ha invece fatto sapere che coloro che arriveranno dall’Italia dovranno fornire al momento dell’atterraggio informazioni sul soggiorno e che il personale di bordo potrebbe indossare delle mascherine.

Brussels Airlines, Turkish Airlines e le altre

Anche Brussels Airlines ha deciso di ridurre i voli per l’Italia. La motivazione è legata al fatto che la domanda è in calo e di conseguenza si pensa a ridurre il pesante impatto economico. La compagnia ha fatto sapere che ridurrà del 30% la frequenza dei voli per il Nord Italia nelle prossime due settimane, in particolare i voli per “Milano Linate e Milano Malpensa, Roma, Venezia e Bologna dal 2 al 14 marzo”. I passeggeri possono ottenere un rimborso oppure essere riprotetti in altri voli. 

Blocchi anche da Israele che ha fermato i passeggeri provenienti da Bergamo, Venezia, Milano e Roma e dalla Repubblica Dominicana che ha bloccato i voli per un mese da Milano. Stessa sorte per la compagnia  Turkish Airlines che ha deciso di cancellare i voli per l’Italia a causa del coronavirus e di attendere notizie in merito sul diffondersi del virus. Uzbekistan Airways ha sospeso i voli per Tokyo e Roma dal 1° marzo. A vietare l’entrata degli italiani anche il Libano mentre Iberia, ha ugualmente annunciato la ridotta capacità voli per Italia.

A cancellare i voli verso Milano anche American Airlines. La compagnia ha deciso che fino al 24 aprile sospenderà i voli da New York e Miami. Anche Delta ha sospeso i voli per Milano fino al primo maggio.

Il Codacons, nel frattempo, ha chiesto il rimborso per i turisti che in queste settimane dovevano partire e si trovano bloccati o impossibilitati a causa delle restrizioni. L’associazione ha così chiesto il rimborso ai turisti di Hotel, siti e compagnie aeree”. Il rifiuto di compagnie aeree, hotel e siti di prenotazioni di rimborsare chi decide di non usufruire di voli, soggiorni o vacanze appare un illecito che potrebbe configurare la fattispecie di appropriazione indebita” ha fatto sapere il Codacons, che ha dichiarato di aver pubblicato sul suo sito un modulo grazie al quale i cittadini che si sono visti rifiutare la domanda di rimborso possono presentare una denuncia contro le società per il reato di appropriazione indebita.

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