Dopo 37 anni di messa in onda ininterrotta, Striscia la notizia non compare nei palinsesti autunnali di Mediaset. La notizia ha colto di sorpresa il pubblico, abituato a vedere il tg satirico come appuntamento fisso nella fascia dell’access prime time. L’assenza è stata confermata dai listini pubblicitari di Publitalia, dove il programma non è previsto da settembre a novembre.
Pier Silvio Berlusconi aveva già annunciato la volontà di sperimentare nuovi format per rinnovare la programmazione e attrarre un pubblico più giovane. Tra le alternative previste in quella fascia oraria ci sono La ruota della fortuna con Gerry Scotti e Sarabanda condotto da Enrico Papi.
La scelta di mettere in pausa Striscia potrebbe quindi essere parte di una strategia mirata per testare nuovi contenuti e riorganizzare l’offerta televisiva.
Striscia la notizia e i numeri economici del successo
Negli anni, Striscia la notizia ha rappresentato una colonna portante per i ricavi pubblicitari di Mediaset. Con una media di oltre 5,5 milioni di spettatori e punte di share superiori al 28%, il programma ha contribuito in modo significativo agli utili del gruppo. Si stima che la trasmissione abbia generato un fatturato pubblicitario annuale di circa 50 milioni di euro, confermandosi tra i format più redditizi del palinsesto.
Nel primo trimestre 2024, Mediaset ha registrato una crescita dell’8,2% nei ricavi consolidati, pari a 699,8 milioni di euro, con un utile netto di 16,8 milioni, in aumento del 66,5% rispetto all’anno precedente. Questi dati confermano la solidità del gruppo e suggeriscono che la scelta di sospendere temporaneamente il tg satirico non sia legata a un calo di ascolti o introiti, ma a un possibile cambio di strategia volto a migliorare ulteriormente la redditività.
Una pausa per ripensare la strategia
La decisione di togliere Striscia dai palinsesti potrebbe essere interpretata come un’operazione di riposizionamento. In un mercato televisivo sempre più competitivo, dominato anche da programmi come Affari tuoi, che ha guadagnato quote di pubblico nella stessa fascia oraria, Mediaset potrebbe aver deciso di aggiornare il format per renderlo più attuale e incisivo.
Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un restyling completo del programma, con una nuova scenografia, una conduzione rinnovata e contenuti più in linea con i gusti del pubblico contemporaneo. Questo potrebbe permettere di ridurre i costi di produzione e aumentare i margini di guadagno, migliorando al contempo l’attrattività per gli inserzionisti pubblicitari.
Striscia la Notizia tornerà più forte e redditizio?
L’assenza dai palinsesti non segna la fine di Striscia, ma sembra piuttosto una pausa tattica per rilanciare il programma con una formula più moderna. L’obiettivo sarebbe quello di consolidare e accrescere il successo economico del format, riportandolo ai vertici degli ascolti e delle entrate pubblicitarie.
Il ritorno era previsto per novembre, ma per ora non se ne ha traccia. Verrà annunciato più avanti con un cambio di strategia? Lo scopriremo nei prossimi mesi. Solo allora si capirà se la strategia messa in campo da Mediaset avrà portato i risultati sperati.
Intanto, la curiosità resta alta: il pubblico si domanda se lo storico tg satirico saprà reinventarsi e mantenere il ruolo di protagonista nel panorama televisivo italiano.
I punti più importanti.
- Striscia la notizia non appare nei palinsesti autunnali di Mediaset per la prima volta in 37 anni.
- Il programma genera circa 50 milioni di euro annui e la pausa potrebbe essere legata a un cambio di strategia.
- Il ritorno è previsto a novembre, forse con un restyling per aumentare gli utili e attrarre nuovo pubblico.

