Certificazione Unica per l’assegno unico: chiarimenti fiscali e impatti sul 730/2025

La Certificazione Unica 2025 viene rilasciata anche per l'assegno unico. Deve essere considerata per il 730?
1 mese fa
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certificazione unica per assegno unico
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Ogni anno, il processo di dichiarazione dei redditi coinvolge milioni di contribuenti italiani, impegnati a presentare correttamente le proprie informazioni fiscali. Tra i documenti più rilevanti per adempiere a questo obbligo, si distingue la Certificazione Unica, che riporta i redditi percepiti e le relative trattenute subite durante l’anno precedente. Per l’anno fiscale 2024, è necessaria la Certificazione Unica 2025.

A tal proposito arriva in redazione un quesito.

“Salve, percepisco l’assegno unico per i miei figli. Sono un lavoratore dipendente. Collegandomi al cassetto fiscale dell’Agenzia Entrate trovo, oltre alla Certificazione Unica 2025 della mia azienda anche quella dell’INPS. Presuppongo si riferisca proprio all’assegno unico. Devono scaricarla e portarla al CAF per il mio 730? ”

Le scadenze della dichiarazione dei redditi 2025

In base alla modalità di presentazione adottata dal contribuente, variano le date da tenere in considerazione.

Coloro che si avvalgono del Modello 730/2025 devono rispettare la scadenza fissata per il 30 settembre.

Chi invece opta per il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico), ha tempo fino al 31 ottobre 2025. Questi termini sono tassativi per l’invio telematico e per evitare sanzioni.

La Certificazione Unica 2025: cosa contiene e come ottenerla

La Certificazione Unica 2025 (anno d’imposta 2024), ossia l’ex CUD, doveva essere predisposto e trasmesso dai sostituti d’imposta (datori di lavoro, enti previdenziali, amministrazioni pubbliche) all’Agenzia Entrate entro metà marzo. Entro lo stesso tempo occorreva consegnato anche al lavoratore. Nel 2025, il termine utile per la consegna al contribuente era fissato al 17 marzo, poiché il giorno precedente – il 16 marzo – cadeva di domenica.

Il documento viene reso disponibile in vari modi. I pensionati e i beneficiari di trattamenti economici gestiti dall’INPS possono accedere alla propria Certificazione Unica direttamente sul portale dell’ente, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.

Per i dipendenti pubblici, la Certificazione è invece reperibile attraverso il portale NoiPA. Inoltre, tutte le CU emesse sono disponibili anche nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate, all’interno del cosiddetto “cassetto fiscale”. Per i dipendenti del settore privato, in genere, viene consegnato manualmente o via PEC.

Le CU che attestano redditi esenti: il caso dell’assegno unico

All’interno del cassetto fiscale dell’Agenzia Entrate, alcuni contribuenti trovano una versione della Certificazione Unica per l’assegno unico che attesta l’erogazione di somme da parte dell’INPS nel corso del 2024. Questo documento genera spesso dubbi, poiché certifica somme non soggette a imposizione e quindi, apparentemente, prive di rilevanza ai fini della dichiarazione.

Il motivo di questa incertezza risiede nella natura dell’assegno unico per i figli a carico. Introdotto nel marzo 2022 come misura di riordino e semplificazione dei sussidi familiari, ha preso il posto di strumenti precedenti come l’assegno per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali per figli. La sua struttura è stata pensata per garantire un contributo universale e modulato in base all’indicatore ISEE.

Perché la Certificazione Unica per l’assegno unico è priva di rilevanza fiscale

La Certificazione Unica per l’assegno unico, sebbene sia un documento ufficiale rilasciato dall’INPS, riguarda redditi esenti da tassazione.

Ciò significa che, non essendo soggetti a IRPEF o altre imposte, tali importi non si devono dichiarare nel modello 730 né nel Modello Redditi.

Il loro inserimento nella Certificazione Unica è motivato da esigenze informative e di trasparenza amministrativa, non da obblighi fiscali. In altre parole, la CU per l’assegno unico svolge un ruolo documentale: serve a certificare ufficialmente l’importo erogato in un determinato anno, ma non ha effetto sul calcolo dell’imposta dovuta.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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