Oltre al fatto di essere fiscalmente efficienti, poiché generando sempre redditi diversi è possibile compensare minusvalenze presenti nello zaino fiscale (per un approfondimento sul tema leggi anche: Recupero Minusvalenze? Sfrutta l’efficienza della fiscalità dei certificati, spunti operativi), essendo strutturati tramite pool di opzioni consentono una flessibilità tale da poter esser adibiti a diversi obiettivi.

Uno di questi obiettivi è proprio dato dal recupero di posizioni in perdita. Come utilizzare i certificati per tale scopo? 

Analizziamo 3 possibili alternative

Recupero di posizioni azionarie in perdita mediante i certificati recovery 

I certificati recovery vengono emessi ad un valore inferiore al nominale per sfruttare la loro leva implicita sostenuta dal rialzo del sottostante.

Facciamo l’esempio di chi abbia acquistato 100 azioni Unicredit al prezzo di chiusura del 31/01/2020 a 12,082 euro, investendo 1.208,2 euro. Attualmente (intorno alle 15:25 del 27/04/2020) Unicredit quota a circa 6,907 euro, e l’investimento varrebbe 690,7 euro: ad oggi la perdita latente sarebbe di 517,5 euro. Per il ritorno al punto di pareggio, occorrerebbe un rialzo di circa il 74,92%.

La piazza finanziaria italiana ha attualmente pochi certificati di tipo recovery e, in base a quelli disponibili, è stato selezionato il seguente a scopo didattico/illustrativo.

Il recovery crescendo (FREXA0013591) targato Exane può essere un’ottima alternativa al recupero della perdita. La data di scadenza è posta al 01/11/2021 e la data di valutazione finale al 18/10/2021.

Il valore iniziale di Unicredit è posto a  31,37 euro, il trigger del rimborso anticipato trimestrale è all’85% (26,6645 euro), la barriera europea sul capitale è al 55% (17,2535 euro) e l’attuale prezzo di Unicredit rappresenta circa il 22,1% del livello iniziale. Il valore nominale è invece posto a 700 euro e viene preso a riferimento per il calcolo del rimborso del certificato in caso di quotazione di Unicredit sotto barriera.

Il funzionamento del certificato è il seguente:

Se Unicredit non scende più dell’85% dal relativo livello iniziale alle relative date di valutazione trimestrali si verifica il rimborso a 1000 euro (dato che il valore di Unicredit è bassissimo non è questo il caso); in caso contrario, il prodotto continua.

A scadenza si prospettano due scenari:

  • l’investitore riceve 1000 EUR per ogni Certificato se il Sottostante è maggiore o uguale al 55% del Livello Iniziale;
  • In caso contrario, l’investitore subisce una perdita in capitale e il rimborso a scadenza sarà inferiore a 385 EUR. In altre parole riceverà il valore nominale di 700 euro moltiplicato per la performance del sottostante (valore finale in rapporto al valore iniziale)

Attualmente il certificato risulta in bid only perché il market maker probabilmente non riesce ad Hedgare la posizione ma come esempio va comunque bene per carpire il concetto della strategia. Si prenda come riferimento, in mancanza del prezzo lettera, il prezzo denaro di circa 130,28 euro. La situazione a scadenza è la seguente:

Il valore residuo dell’investimento, 690,7 euro, potrebbe essere smobilizzato ed investito in questo certificato. Acquistando ad esempio 5 certificati (spendendo 651,4‬) basta che il sottostante salga del 30% affinché un certificato rimborsi 200,3624 euro, ottenendo in tutto 1.001,812 euro e recuperando più della metà della perdita in euro ottenuta sul sottostante (il profitto ottenuto sarebbe di 350,412‬ euro).

Switch to recovery con certificato “gemello”

Questa procedura prevede di smobilizzare un certificato in eventuale perdita rispetto al prezzo di acquisto e di acquistare un altro certificato sullo stesso sottostante/basket ma con scadenza più lontana e barriere più basse.

Si prenda a riferimento di un investitore che abbia in carico il certificato phoenix memory XS1700143248 di BNP Paribas su Intesa Sanpaolo e risulti in perdita:

Queste le sue caratteristiche in sintesi:

  • scadenza al 17/12/2021
  • Cedole semestrali del 3,2% con effetto memoria (max 6,4% p.a.)
  • Barriera sul capitale al 60% dei livelli iniziali
  • Trigger cedole al 60% dei livelli iniziali
  • Autocall trigger semestrale e pari al 100% dei livelli iniziali
  • Livello iniziale 2,304 euro, barriera 1,3824 euro e prezzo attuale a circa 1,386 euro (circa 60,15% del livello iniziale)
  • prezzo denaro a circa 691,12 euro

Questa la situazione a scadenza:

L’investitore in perdita su questo certificato potrebbe switchare su un altro certificato sempre targato BNP XS2007901544, con scadenza più lontana e barriere leggermente più basse.

Queste le sue caratteristiche in sintesi:

  • Scadenza al 13/09/2022
  • Cedole mensili del 0,5% con effetto memoria (max 6% p.a.)
  • Barriera sul capitale al 60% dei livelli iniziali
  • Trigger cedole al 60% dei livelli iniziali
  • Autocall trigger semestrale e pari al 100% dei livelli iniziali
  • Livello iniziale 2,067 euro, barriera 1,1369 euro e prezzo attuale a circa 1,386 euro (circa 60,15% del livello iniziale)
  • prezzo lettera a circa 754,87 euro

Questa la situazione a scadenza

Se il primo certificato fosse stato acquistato a 1000 euro, smobilizzandolo ora a circa 691,12 euro, si registrerebbe una perdita  di 308,88 euro. Per tentare il recupero si potrebbe investire il ricavato più una somma nel secondo certificato in modo da abbassare un po’ la barriera ed allontanare la scadenza: ovviamente non si tratta del miglior esempio che si può effettuare in caso di “cambio certificato” per il recupero delle perdite ma rende comunque l’idea.

Recupero minusvalenze tramite certificati maxi coupon, fixed cash collect e a capitale protetto

Se un investitore ha delle minusvalenze presenti nello zaino fiscale un altra operazione effettuabile è quella di acquistare un certificato che stacca maxi cedole.

Si può ad esempio prendere a riferimento il Phoenix Memory Maxi Coupon di Leonteq CH0535738121 su un basket mix, che a Luglio stacca una maxi cedola del 23% del valore nominale di 1000 euro. Se la minusvalenza nello zainetto fiscale che scade nell’anno in corso è ad esempio di 1.000 euro, un investitore può acquistare 5 di questi certificati per ottenere 1.150 euro dalla maxi cedola (230 euro x 5) e recuperare la minusvalenza presente nello zainetto fiscale.

Infine, potrebbero essere acquistati certificati che pagano cedole garantite (come i fixed cash collect, premium cash collect ecc), o ancora certificati a capitale protetto che quotano sotto la pari e che, rimborsando il nominale, consentono di ottenere un rendimento minimo.

Nota Bene: il trading e l’attività d’investimento in generale possono comportare rischi significativi per il capitale, con perdite che potrebbero in alcuni casi eccedere il capitale iniziale. Gli scenari di mercato cambiano continuamente e le performance passate non rappresentano garanzia delle performance future. È pertanto fondamentale assicurarsi di aver compreso tali rischi. Le informazioni presentate in questo sito non sono in alcun modo da intendersi come sollecito all’investimento e sono rivolte ad un pubblico indistinto, non rappresentando in alcun modo attività di consulenza finanziaria personalizzata in base ai profili soggettivi di rischio e rendimento. Ogni decisione di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore. Né l’autore né investire oggi saranno responsabili nei confronti di nessun utente né di qualsivoglia altra persona o entità per l’inesattezza delle informazioni o per qualsiasi errore od omissione nei suoi contenuti, a prescindere della causa di tale inesattezze