All’interno della maggioranza dei certificati di investimento emessi da Bnp Paribas, i comunemente detti Phoenix Memory, ne balza all’occhio uno di recente emissione, perché consente di investire su una delle più note le aziende americane produttrici di Software che non ha bisogno di presentazioni, Microsoft.

Il tutto grazie ad un “investimento indiretto” di danaro relativamente limitato – taglio nominale da 100 Euro -.

Informazioni quantitative sul sottostante con commento all’investimento

    1. Microsoft è quotata da un periodo di tempo sufficientemente ampio da poter effettuare adeguate valutazioni di stampo quantitativo. Ad esempio analizzare il comportamento di base, e quindi la natura stocastica, che muove fondamentalmente il processo del prezzo del sottostante analizzato (trend following o mean reverting). Ad esempio è possibile anche osservare possibili ed eventuali mutamenti di natura a seconda del periodo storico/time frame. Ora si trova in evidente fase discendente caratterizzata da volatilità che però nel passato è sempre risultata mediamente contenuta. Basti vedere il grafico del titolo in costante salita dalla fine del 2008 ad oggi, nonostante la quotazione da circa l’inizio degli anni ’90 ad oggi).
    2. Per quanto riguarda le caratteristiche del rischio sistematico del titolo è interessante notare una cosa. Il β risulta molto erratico ma comunque sempre difensivo o aggressivo. In altre parole il titolo, nell’arco di tempo analizzato (2012 ad oggi), ha cambiato natura più volte natura ma non è mai stato indipendente o assicurativo nei confronti del mercato di riferimento (il Nasdaq100). Attualmente è pari a circa 0,9 circa. NB: da inserire il titolo con cura in portafoglio, magari con ribilanciamenti periodici in base a tecniche momentum data la salita quasi costante che il titolo ha esibito nel tempo.
    3. La volatilità implicita (per convenzione analizzata su un forward period a 30 giorni, e che consta della proprietà della mean reversion) è mediamente contenuta. Dal 2012 ad oggi la metrica ha viaggiato in un range massimo compreso approssimativamente intorno al 15%-45% (con un outlier in corrispondenza della pandemia a marzo 2020 di circa il 60%). Attualmente, dato il recente fermento il mercato americano risulta in fibrillazione, “ancora indeciso” sul se continuare a correggere in un ottica “fisiologica”: la volatilità implicita del titolo risulta attualmente in salita, e intorno al 35%-40% (sarebbe interessante analizzarne lo skew index specifico ed eventuali divevergenze/covergenze fra volatilità storica ed implicita, combinando anche skew e volatilità implicita)
    4. Quanto ad un interessante ed approfondita analisi di valutazione, con metriche quali P/E o EV/EBITDA – possibilmente in ottica top-down – (rispetto alla/al geografia e/o mercato generale di riferimento, rispetto al macro-settore, poi al gruppo di pari ecc. Banalmente: America, Nasdaq, FAANG, FAANG+, peer group con clustering ecc), si può riassumere/supporre/concludere questo. Rispetto al P/E (metrica parziale): nel Q4 il P/E tecnologico è circa intorno ai 25x-30x mentre quello di Microsoft è circa al 30x ed in discesa, denotando una valutazione del titolo sia in linea a quella del Nasdaq100 sia rispetto al settore dell’industria dei software.
    5. Un indizio poco contrastante sulla valutazione in linea al settore tecnologico è dato dal rapporto Price/Book ratio. In pratica misura il rapporto fra il prezzo di mercato dell’azione e il prezzo per azione che scaturisce dal bilancio (dato a sua volta dal capitale proprio diviso il numero di azioni in circolazione). Se maggiore di 1 significa che il mercato valuta l’azione più di quanto scaturisce dal bilancio della società e viceversa se minore è sottovalutata. Attualmente questo rapporto è pari a circa 13x, in calo data la fase discendente ad alta volatilità del titolo ma non deve preoccupare dato che Microsoft è un colosso ben affermato dell’industria dei servizi software e di internet. Da notare che questo rapporto è sempre stato crescente dal 2012 ad oggi segno che il mercato valuta in modo sempre crescente l’azienda.

Conclusione: dato l’attuale fermento del mercato azionario globale ed il fatto che il titolo abbia un beta meno che proporzionale al Nasdaq100 si potrebbe anche effettuare l’investimento diretto ma, come detto sopra, da maneggiare con cura data l’erraticità del Beta ed i prezzi comunque alti (si potrebbe ad esempio aspettare la fine della correzione). Se invece si ha l’esigenza di investire in questo titolo ed ottenere delle cedole potenziali con protezione condizionata del capitale investito, si può effettuare l’investimento indiretto con questa tipologia di certificato.

Si passa ora ad esplicare il meccanismo di base nei punti salienti del certificato (estrapolato soprattutto mediante lettura dei documenti fondamentali, che costituiscono il quadro tecnico-normativo per meglio comprendere le caratteristiche primarie del prodotto cartolarizzato).

Bnp Paribas Certificati Phoenix Memory: punti salienti, come investire su Microsoft indirettamente

  • Barriera europea di protezione sul capitale pari al 60% del valore iniziale
  • Trigger cedole al 60% del valore iniziale
  • Cedole trimestrali condizionate dell’1% (massimo 4% annuo sul taglio nominale di 100 Euro) con effetto memoria
  • Autocall trigger trimestrale – che permette di ricevere il rimborso anticipato- osservabile dal 4° trimestre (dal 24.02.2023) e pari al 100% del valore iniziale
  • Efficienza della fiscalità degli Investment Certificates, per maggiori info si legga anche: Recupero Minusvalenze? Sfrutta l’efficienza della fiscalità dei certificati, spunti operativi
  • Valore nominale 100 Euro
  • Prezzo lettera rilevato sulla pagina del sito a circa 98,17 Euro – intorno alle 12:00 del 08.03.2022-

Bnp Paribas Certificati Phoenix Memory: funzionamento, come investire su Microsoft indirettamente

Questo prodotto, della categoria certificati di investimento conosciuti come Phoenix Memory, è stato emesso da Bnp Paribas il 24.02.2022, ha data di valutazione finale posta al 26.02.2024 (scadenza/liquidazione 04.03.2024), è negoziato su EuroTLX ed ha un valore nominale di 100 Euro.

Meccanismo cedolare

Il Phoenix Memory Goldman Sachs in questione paga cedole trimestrali di 1 Euro se il sottostante non scende oltre il trigger delle cedole, posto al 60% del valore iniziale; in caso contrario non viene corrisposta alcuna cedola, che però viene immagazzinata in memoria e pagata assieme a tutte quelle eventualmente non pagate in precedenza quando si presenta la condizione del pagamento, ovvero quando il sottostante risale sopra il trigger in una delle date di valutazione successive.

Meccanismo di rimborso anticipato automatico: Autocall

Il meccanismo Autocall permette di ottenere il rimborso anticipato, grazie all’autocall trigger trimestrale, a partire dal 4° trimestre e pari al 100% del valore iniziale: se il prezzo del sottostate è pari o superiore all’autocall trigger il certificato rimborsa il valore nominale più la cedola del trimestre in questione (e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria); in caso contrario la vita del prodotto continua.

Scadenza

A scadenza, se il prodotto non si è estinto anticipatamente, si prefigurano 2 scenari:

  • se alla data di valutazione finale il sottostante non scende sotto la barriera europea – della stessa entità del trigger cedolare -, il certificato paga il nominale più l’ultima cedola e quelle eventualmente non pagate in precedenza grazie all’effetto memoria;
  • in caso contrario il certificato di investimento Phoenix Memory replica linearmente la performance, pagando un valore pari al valore nominale del certificato per la performance (data dal valore finale in rapporto al valore iniziale) del suddetto sottostante.

Da notare la presenza della barriera europea: grazie a tale caratteristica il valore dei sottostanti può anche fluttuare sotto barriera durante la vita del certificato senza compromettere la protezione del capitale. Affinché venga restituito il valore nominale, il valore dei sottostanti deve risultare sopra la barriera solo alla data di valutazione finale.

Da notare anche la presenza dell‘opzione quanto: nonostante il titolo su cui è scritto il certificato sia denominato in USD, il prodotto paga importi in Euro – cedole e capitale condizionatamente protetto -, non lasciando l’investitore esposto a variazioni (favorevoli o sfavorevoli) del cambio EUR/USD.

Bnp Paribas Certificati Phoenix Memory: il Sottostante con commento sulla componente lineare

La situazione attuale sul sottostante di questo certificato Goldman Sachs Phoenix Memory è la seguente:

  • Microsoft: valore iniziale/trigger autocall (294,59 USD), Barriera/trigger cedola (176,754 USD), ultimo prezzo registrato (chiusura al 07.03.2022 a 278,91 USD, pari al 94,68% del valore iniziale)

NB: il fatto che il valore di mercato attuale del sottostante sia pari al 94,68% del valore iniziale ed il prezzo del certificato sia superiore a 94,68 euro (a circa 98,17 euro) implica che il certificato quoti con un piccolo premio sulla componente lineare. Per maggiori informazioni si legga anche: I certificates: quotazione a sconto o a premio sulla lineare. Una delle determinanti è la volatilità!

Codice ISIN del prodotto

Cliccandovi sopra verrete rimandati il documento delle condizioni definitive dal quale estrapolare quanto detto sopra.

Per problemi tecnico-operativi l’analisi dinamico-oggettiva non è e non sarà disponibile nei giorni a seguire. L’autore e la direzione si scusano per l’inconveniente che sarà risolto al più presto.

Stay Tuned, your best

DF.

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