Cartelle esattoriali agli eredi, come funziona tra quote e responsabilità solidale

Questioni ereditarie anche per le cartelle esattoriali, ecco quelle che possono essere divise per quota e quelle a responsabilità solidale.
1 mese fa
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cartelle esattoriali
Foto © Investireoggi

La lunga mano del fisco italiano non fa sconti a nessuno: anche in caso di cartelle esattoriali riferite a persone decedute, gli eredi sono tenuti al pagamento. In particolare, quando si tratta di cartelle esattoriali, il versamento diventa praticamente obbligatorio. A farsene carico devono essere gli eredi.

Una nostra lettrice ci ha scritto per chiedere chiarimenti, poiché, pur essendo solo una delle eredi, ha ricevuto una cartella esattoriale intestata esclusivamente a lei:

“Buonasera, volevo porvi un quesito riguardante una cartella esattoriale che ho ricevuto. Premetto che non ho mai avuto debiti di questo genere, mai una cartella. Adesso però ne ricevo una relativa a mia madre, deceduta nel 2023.

Si tratta di una cartella per un modello 730, in cui risultano 900 euro di minore imposta versata da mia madre. Ora, tra sanzioni e interessi, devo versare 1.300 euro. Sull’intestazione della cartella compare il mio nome, ma noi siamo tre fratelli, tutti eredi in parti uguali. Perché è arrivata solo a me? Uno dei miei fratelli non vuole pagare. Sono obbligata a farlo io per tutti? Mi spiegate come funziona? Ho letto che le cartelle dovrebbero essere divise in quote, ma invece l’ho ricevuta solo io.”

Cartelle esattoriali agli eredi: quote ereditarie e responsabilità solidale

Come accennato, alla morte di un contribuente che ha debiti iscritti a ruolo e passati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, subentrano gli eredi. Esattamente come avviene per i beni ereditari, anche i debiti del defunto — eccetto quelli personali, come alcune multe — ricadono sugli eredi.

Generalmente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia la cartella a uno solo degli eredi presenti nelle proprie banche dati.

La scelta non sembra seguire regole fisse: può dipendere dalla vicinanza territoriale con il defunto, da criteri anagrafici o da altri elementi non sempre noti.

Resta però un fatto chiaro: anche se la cartella viene notificata a uno solo degli eredi, tutti coloro che non hanno rinunciato all’eredità sono obbligati solidalmente al pagamento del debito. E nella cartella, come accade nel caso della nostra lettrice, potrebbero essere indicati anche gli altri eredi.

Non tutte le cartelle esattoriali sono uguali

Tutti gli eredi, sia chi riceve la cartella che chi non la riceve, sono tenuti al pagamento. Tuttavia, non è possibile dividere la cartella in quote classiche tra gli eredi. Chi spera che il debito venga automaticamente suddiviso in parti uguali, tali per cui ognuno paghi “la sua quota”, deve sapere che ciò non è previsto.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione non entra nel merito delle questioni ereditarie o di eventuali disaccordi tra fratelli o familiari. L’interesse dell’Agenzia è uno solo: riscuotere l’intero importo indicato nella cartella. Le rateizzazioni, se richieste, possono essere domandate solo dall’erede a cui è stata notificata la cartella.

Gli altri eredi, seppur coinvolti, devono quindi coordinarsi privatamente per contribuire al pagamento della loro parte.

Ecco come funziona il meccanismo

Tuttavia, quanto detto sopra si applica solo a determinate tipologie di cartelle. Tra queste rientrano quelle relative all’IRPEF e alle dichiarazioni dei redditi, proprio come nel caso sottoposto dalla nostra lettrice.

In linea generale, le cartelle esattoriali trasmesse agli eredi dovrebbero essere pagate in proporzione alla quota ereditaria ricevuta. Ogni erede, quindi, dovrebbe farsi carico della propria parte di debito, calcolata sulla base della percentuale di eredità acquisita.

L’eccezione a questa regola riguarda proprio le cartelle riferite alle imposte sui redditi, che rientrano nel principio della responsabilità solidale. In questi casi, il pagamento può essere richiesto integralmente anche a un solo erede, indipendentemente dalla sua quota ereditaria.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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