Sapete che sul mercato secondario esistono ancora BTp senza cedola? Sono due i titoli di stato emessi dal Tesoro e che non offrono alcun tasso di interesse agli obbligazionisti. Entrambi hanno scadenza nel 2026: BTp 1 aprile (ISIN: IT0005437147) e BTp 1 agosto (ISIN: IT0005454241). Le date del rimborso non sono casuali. Infatti, la loro emissione risale al 2021. Quello fu l’ultimo periodo prima che i rendimenti dei bond europei tornassero a salire e molto più velocemente e in alto delle previsioni. Fino a quel momento, i governi dell’Eurozona erano stati in grado di rifinanziarsi finanche emettendo debito a costo zero o negativo.
Di lì in poi, tutta un’altra storia.
Emissioni tecnicamente possibili
Gli ultimi BTp senza cedola ancora oggi negoziati sbarcarono sul mercato con durata iniziale di cinque anni. Il Tesoro oggi sarebbe in grado di emettere una simile scadenza senza offrire alcun tasso agli obbligazionisti? La risposta è affermativa, nel senso che tecnicamente è possibile. Pensate che in quegli stessi mesi un bond zero coupon lo arrivò ad emettere il Ghana per una scadenza in dollari di quattro anni. Sarebbe andato in default alla fine dell’anno successivo.
Calcolo del prezzo di emissione
In questo momento il Tesoro offre un rendimento lordo del 2,75% per le scadenze quinquennali. Se emettesse un BTp senza cedola di tale durata, chiaramente gli investitori pretenderebbero un congruo sconto sul prezzo di acquisto. Così come avviene per i Bot, infatti, la remunerazione arriverebbe solamente dal minore prezzo pagato rispetto a quello di rimborso. E poiché non ci sarebbe alcun pagamento fino alla scadenza, il calcolo del rendimento dovrà avvenire con il tasso composto.
In sintesi, un rendimento annuale del 2,75% equivarrebbe al 14,5% quinquennale: 1,0275^5. Dunque, il BTp senza cedola dovrà essere scontato di tale percentuale: 100 / 1,145 = circa 87,30. Il Tesoro venderebbe verosimilmente il bond a un simile prezzo, incassando molto meno rispetto al valore nominale. Questa è la ragione per la quale le emissioni di zero coupon sono sparite in questa fase. Gli alti rendimenti le rendono affatto convenienti. Anzi, con un’inflazione ancora percepita moderatamente alta, gli investitori pretenderebbero possibilmente qualcosa di più rispetto al rendimento spuntato sui bond con cedole.
BTp senza cedola oggi non convenienti
Il BTp senza cedola non sarebbe un buon affare per lo stato. Su 1 miliardo di euro nominale emesso, il governo s’indebiterebbe esattamente per tale somma. Tuttavia, si limiterebbe ad incassare sugli 873 milioni. La differenza la dà proprio il rendimento sotto forma di maxi-sconto. Il debito pubblico ufficialmente aumenterebbe in misura superiore all’incasso. Con le emissioni sopra la pari, invece, avviene il contrario.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
